
Luciano Verdoliva
Caro direttore, le scorse elezioni comunali sono state per Pasquale Mauri il risultato di un grande capolavoro di strategia politica e grazie al quale dopo tante battaglie perse, ha ottenuto il consenso elettorale per il coronamento del suo sogno. Per la prima volta, egli ha intrapreso la strada della lealtà politica rinunciando ai doppi giochi: alle promesse politiche ha preferito stringere la mano ai suoi interlocutori, alle manovre di palazzo ha scelto il confronto pubblico, con questo nuovo modo di fare politica gli Angresi gli hanno dato fiducia e l’hanno premiato. Per Angri, invece, è il rassodamento di una nuova fase di stabilità, condizione necessaria, anche se non sufficiente, di buon governo. Sia dunque dato atto a tutti coloro che hanno attivamente lavorato e contribuito, affinchè, l’elezione del Sindaco di Angri avvenisse con serenità “politica” e lealtà “umana” prima come antagonisti e poi come protagonisti, con la speranza che sia stato il preludio alla definitiva pacificazione politica. I presupposti della pax politica ci sono: gli eletti sono quasi tutti alla prima elezione, nella maggioranza consiliare ci sono volti nuovi e qualche vecchia conoscenza come anche nell’opposizione, ma il dato che emerge è la qualità dei membri del civico consesso che rispetto al passato corrisponde anche ad una buona preparazione amministrativa.
Nei banchi dell’opposizione siedono due minoranze: quella di centro sinistra costituita dal leader Cosimo Ferraioli e da Lina Recussi e del centro destra capeggiata dall’assessore provinciale Antonio Squillante. Come per la maggioranza consiliare, anche tra i banchi della minoranza alcuni membri eletti sono espressione del cambiamento e portatori di valori e principi di una nuova crescita culturale e di un diverso modo di fare politica. Mi auguro che gli eletti, definitivamente, eliminano quella certa “maldicenza” che nasce dalla pubblica opinione nei confronti della classe politica, riguardante la tutela dei poteri occulti a palazzo di città.
Il Sindaco in campagna elettorale è stato categorico: la crescita di Angri dipende, soprattutto, dal buon funzionamento della macchina comunale e questo potrà avvenire solo con l’avvicendamento di alcuni dirigenti dell’ente, sostituendoli con persone di fiducia e motivate nel svolgere il proprio lavoro senza dietrologie e reticenze. In questo anno e mezzo di commissariamento prefettizio, alcuni dirigenti si sono sostituiti alla classe politica ed hanno creato con le loro scelte un danno d’immagine al Comune. Basta ricordare la bruttissima figura fatta dall’ente nell’assemblea del CSTP, nel quale, un solerte dirigente di nomina politica dell’ex amministrazione Mazzola ha avuto la brillante idea di bocciare il bilancio dell’azienda dei trasporti pubblici per nome e conto degli Angresi solo per accontentare la propria parte politica di appartenenza. Ancora di più, è paradossale venire a sapere che il Comune deve far fronte a dei debiti che ammontano a circa 2 milione 200 mila euro come annunciato dal Sindaco contratti negli anni precedenti.
La domanda sorge spontanea, ma il Commissario Prefettizio non ha dichiarato nella conferenza stampa di congedo che le casse comunali erano in buono stato di salute? A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca! L’unico che è a conoscenza della verità è il dirigente economico finanziario di nomina politica dell’ex amministrazione Mazzola, lautamente pagato in tutti questi anni, che ha il dovere morale di svelare questo mistero e assumersi la responsabilità “politica” di questi debiti che i cittadini Angresi saranno costretti a pagare. E’ un dovere morale e politico far conoscere ai lettori-cittadini la verità. Prima di congedarmi, voglio rivolgere gli auguri di buon lavoro al Sindaco, ai membri della giunta, al presidente del consiglio comunale e a tutti i consiglieri comunali. Voglio ricordare a tutti che Angri e gli Angresi hanno bisogno di tranquillità politica e di ritornare alla normalità civile, quindi, vi prego di evitare scontri personali ed inutili conflitti istituzionali. Il confronto dialettico è alla base della democrazia e mi auguro che tutte le forze politiche anche non presenti in consiglio comunale vigilano sull’operato dell’amministrazione e collaborino laddove fosse necessario per la soluzione dei problemi. Che Dio benedica ed illumini le nostre coscienze.
P.S: ringrazio i direttori che hanno pubblicato le mie lettere. Ringrazio le tantissime persone che mi hanno manifestato le loro opinioni incontrandomi per strada o telefonandomi, è con orgoglio e gratitudine che vi ringrazio grazie di cuore.
Gaetano Mercurio