Le notizie di cronaca delle ultime ore, che hanno visto drammaticamente protagonista la comunità di Sant’Egidio del Monte Albino, hanno creato un notevole allarme sociale che, da primo cittadino, non posso che condividere e del quale, in qualità di rappresentante delle Istituzioni, non posso non farmi portavoce. L’efferato delitto di Adriano De Risi riapre in maniera inquietante e preoccupante un problema di sicurezza e di controllo del territorio sul quale sto insistendo da tempo ma che, a tutt’oggi, non ha ancora ricevuto adeguate risposte. Molte volte nel corso dei mesi passati ho inteso porre all’attenzione degli organi competenti la questione relativa all’istituzione sul territorio del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino di una Caserma dei Carabinieri. Con sentimenti di amarezza e di rabbia, devo purtroppo constatare che i miei ripetuti appelli sono rimasti inascoltati e non hanno prodotto alcun risultato. Oggi vivo il rammarico di chi pensa che forse, se quella richiesta fosse stata accolta concretamente, alcuni episodi si sarebbero potuti evitare.
La richiesta di istituire la Caserma, che nasce evidentemente dalla necessità di un maggiore e più efficace controllo del territorio e mira a infondere nei cittadini un più profondo senso di sicurezza e di tranquillità, è giustificata dal fatto che l’opera dei militari in servizio presso la Tenenza di Pagani, ai quali va comunque il mio sentito ringraziamento per l’attenzione rivolta al territorio di Sant’Egidio e per gli sforzi profusi, è tuttavia in qualche modo limitata dai molteplici e difficili problemi derivanti dalla necessità di attenzionare un territorio oggettivamente troppo vasto e complesso. E’ in funzione di queste considerazioni e, ancor più alla luce di quanto verificatosi nelle ultime ore, che avverto il dovere morale ed istituzionale di farmi portavoce delle richieste dei miei concittadini e di ribadire con determinazione anche quanto io stesso tenga, come rappresentante di una comunità, a questa questione, sulla quale ho investito tante energie. Resto convinto che far nascere un nuovo presidio di forze dell’ordine contribuirebbe in maniera sostanziale ad ottimizzare l’azione dell’Arma, in termini di efficacia dei risultati e di percezione di sicurezza da parte dei cittadini, accrescendo in essi anche la fiducia nei confronti delle Istituzioni. I locali che dovrebbero ospitare la Caserma sono stati già individuati in una struttura situata in via Nazionale, nei pressi del Mercato ortofrutticolo di Sant’Egidio. Essi sono stati già oggetto di sopralluoghi e di approvazione di massima da parte del Comandante della Compagnia Carabinieri di Nocera Inferiore, il Ten. Col. Massimo Cagnazzo.
Nel ribadire la disponibilità dell’Amministrazione comunale a reperire le risorse necessarie per farsi carico di tutti gli adempimenti del caso e, nel contempo, nel ribadire l’attenzione e la trepidazione con le quali seguo l’evolversi della vicenda, nella mia qualità di Sindaco auspico da parte dei soggetti competenti un impegno ulteriore per il raggiungimento in tempi rapidi di questo importante obiettivo, che darebbe alla comunità di Sant’Egidio il segno concreto dell’attenzione delle Istituzioni e delle stesse Forze dell’Ordine. Se ciò non dovesse avvenire, mi vedrò costretto ad intraprendere azioni dimostrative significative ed eclatanti, annunciando le mie dimissioni dalla carica di Sindaco, nella speranza che si possa tenere alta l’attenzione sulla questione sicurezza e sulla richiesta di istituire la Caserma dei Carabinieri sul territorio di Sant’Egidio.
L’esigenza di sicurezza e di tranquillità è avvertita dai cittadini come prioritaria e il non poter dare risposte ad essa mi pone in una condizione di frustrazione la cui conseguenza non può che essere l’atto di rassegnare le dimissioni. Credo sia opportuno, infine, chiedere a S.E. il Prefetto di Salerno la convocazione urgente di una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso della quale analizzare dettagliatamente la situazione attuale e programmare insieme i provvedimenti da adottare. Lo stesso appello lo rivolgo al Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, affinché anch’egli, che già in passato si è dimostrato sensibile su questo tema, possa rendere ancora più forte e credibile il nostro grido di allarme.