Il Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, rimuove Mario Santocchio da assessore e in un primo comunicato stampa Aliberti ringrazia ‹‹Mario Santocchio per il lavoro svolto in questi anni, proficuo sul piano politico e amministrativo e sempre orientato all’esclusivo interesse della città››. Secondo Aliberti, è qui che si legge chiaramente la motivazione dell’epurazione, il percosros comune avrebbe permesso a ‹‹Santocchio di ricoprire un compito gravoso e impegnativo, come quello della presidenza della C.S.T.P., per il quale dovrà sicuramente mettere in campo grandi energie ed impegnare gran parte del suo tempo nella rimodulazione del sistema dei trasporti della Provincia ma anche scafatese, dove da tempo persistono grandi disagi. Per questi motivi, l’Avv, Santocchio non potrà più svolgere a pieno il percorso amministrativo intrapreso da circa due anni nella Giunta››.
Una decisione che sa tanto di dichiarazione di guerra nei confronti dell’acerrimo nemico, il presidente della provincia Cirielli. In un secondo comunicato, rettificato come al solito appena pubblicato Aliberti dichiara apertamente le avversità verso il gruppo Cirielli.
Piccato per avere appreso la sua defenestrazione per vie ufficiose Santocchio ribatte: «Non ho ricevuto alcuna comunicazione. Negli anni e con i risultati, sono stato proficuamente assessore ed amministratore di AgroInvest. Un impegno confermato dallo stesso sindaco. Voglio ricordare che proprio Aliberti è al momento sindaco, consigliere provinciale, presidente del piano di zona, presidente del parco fluviale e vice coordinatore provinciale. E forse anche consigliere regionale».
Aliberti non si scoraggia e mette al lavoro la sua “scrivana” per rinviare al mittente le pungenti affermazione del presidente del CSTP ›Le dichiarazioni dell’avv. Santocchio e di alcuni consiglieri comunali di maggioranza mi hanno sorpreso per la poca gratitudine verso la mia persona, soprattutto perché alcuni di questi esponenti sono stati ripescati nell’ottica di un principio caro alla mia gestione amministrativa e cioè quello del coinvolgimento e della partecipazione. All’avv. Santocchio credo di dover spiegare la differenza tra nomine dirette ed incarichi elettivi. Per quest’ultimi, che non tutti sono in grado di raggiungere, bisogna mettere in gioco la propria faccia e guadagnarsi sul campo i consensi. In ogni caso, lunedì rimetterò la nomina di vice coordinatore provinciale del PdL nelle mani del coordinatore e mi dimetterò da Presidente del Parco Fluviale, mentre già sono dimissionario presso il Piano di Zona, dove un gruppo di sindaci intende sfiduciarmi, solo per il raggiungimento di una visibilità personale e senza tener conto dello statuto, che prevede la presenza del sindaco del comune capofila a capo dell’organismo. Le dichiarazioni di Santocchio, probabilmente frutto di riflessioni non autonome, non riconoscono il grande lavoro messo in campo dal centro-destra di Scafati per l’ottenimento della nomina di Presidente della C.S.T.P., per la quale è stato determinante il contributo delle quote di Scafati e della Provincia di Salerno. E’ giusto che a Scafati si agisca come in Provincia, dove il Presidente è libero, giustamente, di fare le sue scelte relativamente al gruppo assessoriale e ai componenti delle partecipate, secondo i poteri conferiti dalla sua carica e rispetto ai quali da consigliere provinciale non mi è stato mai consentito di ‘mettere il naso’. Mi sorprendono, pertanto, le dichiarazioni del capogruppo del PdL-Principe Arechi relative alla ‘sostituzione di un assessore del Principe Arechi’. Nella scelta dei miei assessori non ho mai fatto distinzione tra le varie componenti del PdL, né ragionato con il manuale Cencelli, perché ritengo che a governare scafati sia prima di tutto una squadra››.
Alberti percepisce il vento di crisi che soffia su Palazzo Meyer e butta le mani avanti ‹‹Se i presupposti sono questi inizio già da oggi a prepararmi a nuove elezioni, senza abbandonare la gestione amministrativa e senza alcun problema e attaccamento alla poltrona. Ho più volte ribadito che, in assenza della maggioranza eletta nel 2008, sono pronto a rimettere il mandato nelle mani della città››. La sua avventura amministrativa,senza la logica dei grandi numeri, potrebbe essere agli sgoccioli.