Bersaglio delle ire dei commercianti. Il primo cittadino Mauri fa nuove clamorose esternazioni circa l’infelice e chiacchierato provvedimento della zona a traffico limitato in Via Amendola che sta praticamente paralizzando le attività del posto, e attacca, come nel suo stile, gli esercenti della zona. Un “outing” pubblico, avvenuto davanti alle telecamere del programma “In città” in onda su Telecolore Salerno e su antennatre Plus, durante una delle rare interviste televisive concesse al primo cittadino. Un “outing” che fa storcere il naso alle opposizioni. Mauri è categorico ‹‹sul piede di guerra ci sono tre commercianti che sono la negazione di qualsiasi forma di sviluppo in questa città›› ma intanto gli stessi commercianti lamentano la totale mancanza di una seria programmazione del settore commercio, che non solo in Via Amendola, ma nel resto di tutta la cittadina in affanno per regolamenti vetusti, l’inventiva progettuale, l’assenza di un piano traffico e mancanza di aree di sosta che invogliano gli angresi a fare compere altrove nell’agro salernitano e nelle nuove cattedrali dello shopping: i centri commerciali.
Durante la sua intervista il primo cittadino elogia, in modo propagandistico, l’attività ludica che sarebbe stata organizzata dalla sua efficiente macchina organizzativa in loco qualche sabato fa, che avrebbe portato, secondo le sue personalissime stime visive, nella famigerata zona ZTL, centinaia di persone. Lo stesso, ringalluzzito, dalla “calca” azzarda, enfaticamente, una nuova ed estemporanea ipotesi sulla presunta scorta delle sensazioni del momento dei cittadini convenuti al micro happening: ‹‹La maggior parte dei cittadini ma ha detto che vogliono la ZTL per 24 ore, per tanto ho deciso di fare un referendum in quella zona› senza se e senza ma. Il primo cittadino non risparmia strali e mortificazioni all’indirizzo degli esercenti più riottosi contro il suo provvedimento: ‹‹chi ritiene di essere stato defraudato ha tutte le armi a disposizione››, afferma seccato aggiungendo che ‹‹ c’è voglia di crescere e coloro i quali sono questa forma di crescita possono andare via da Angri . Angri ha bisogno d’altro. Chi non è competitivo , chi non è in linea con i tempi farebbe bene non solo a trasferirsi ma a chiudere (bottega n.d.r.)››.
A questo punto, in città, sono sempre più numerosi quelli che si chiedono se il rilancio commerciale possa effettivamente ripartire dai pupazzi, frizzi, lazzi e dalle lampadine colorate che l’amministrazione sta pensando di allestire per il prossimo magro natale, viste le premesse. Un amministrazione e il suo timoniere che non tengono affatto conto, democraticamente, delle istanze dei commercianti, mentre in città già si stanno organizzando i primi sondaggi di gradimento sull’operato dell’amministrazione comunale e del suo detentore. Lui promuove i referendum, i cittadini e i movimenti promuovono i sondaggi su un gradimento che sembra, palpabilmente, in calo.
Luciano Verdoliva