Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore, per niente allibito, ho letto la immediata e piccata risposta del Sindaco ad un mio comunicato con il quale, come consigliere comunale di opposizione, doverosamente segnalavo fatti e non certo favole: un increscioso episodio accaduto in mattinata al Cimitero, l’accumularsi, all’interno dello stesso Cimitero, di cumuli di rifiuti nauseabondi, l’assenza assoluta di una pur minima iniziativa da parte del Sindaco per tentare di salvare l’U.S. ANGRI 1927. Non sono rimasto allibito, ti dicevo, perché, dopo più di un anno, ho ormai capito che per il nostro Sindaco gli oppositori buoni sono solo quelli che, senza colpo ferire, approvano tutte le proposte dell’Amministrazione e rinunciano a svolgere un ruolo, che, in democrazia, è altrettanto essenziale quanto quello della maggioranza.
Sono, invece, un po’ preoccupato per essere stato accusato dal Sindaco di aver avuto un tono aggressivo: a me non sembrava, ma detto da lui, che è un esperto e di aggressivo ha non solo i toni, ho deciso di farci una riflessione, a seguito della quale mi sono abbondantemente assolto. Sui fatti, come al solito Mauri, non potendo smentire, sminuisce (piccolo incidente), parla d’altro (avevo parlato, nell’occasione, dei rifiuti del solo Cimitero) oppure mi fa dire cose che non ho detto rispetto alla cancellazione dell’U.S. ANGRI 1927, che, con onestà intellettuale e non certo populisticamente, avevo io stesso definito una “difficile impresa”.
Di che cosa mi dovrei vergognare? Ho semplicemente segnalato che il Sindaco, in altri tempi, aveva fatto proclami roboanti e, lui si, populistici ed oggi, invece, non ha convocato neppure una riunione per ascoltare i tifosi ed eventuali loro proposte. In nessun punto del comunicato ho chiesto, a differenza di quanto sostiene il Sindaco, che dovesse andare a supplicare (o, peggio ancora, ad imporre) contributi alla squadra grigiorossa: non solo non l’ho scritto, ma non l’ho neppure pensato, perché ritengo che per convincere anche solo il più arrendevole degli imprenditori c’è bisogno, tra l’altro, di un’accorta miscela di autorevolezza e savoir faire… In merito all’accusa di voler strumentalizzare, a fini politici, la scomparsa dell’U.S. ANGRI 1927, è talmente risibile da far venire in mente l’aneddoto del bue che chiama cornuto l’asino: infatti, non sono stato, certo, io a cavalcare prima la tigre, quando la tigre… correva, e a far finta quasi di non conoscerla, quando, poi, rischiava di… morire.
Cosimo Ferraioli