Ha tentato di bruciarlo vivo. Soltanto il provvidenziale intervento di un militare dell’arma in forza presso la locale stazione, in quel momento in transito con la propria famiglia nei pressi del luogo, ha evitato che una lite di lavoro finisse in tragedia. Il fatto è avvenuto per le strade del centro cittadino, dove A.G. 1977, manovale con precedenti penali, ha prima aggredito con un bastone e poi cosparso di benzina preventivamente portata al seguito, all'interno di una bottiglia in plastica, S. G. 1972 capo cantiere, geometra alle dipendenze di una ditta locale di Costruzioni. Il militare ha indotto alla ragione il manovale, togliendogli l’accendino in attesa dei rinforzi che hanno arrestato l’uomo, in flagranza del reato di tentato omicidio e lesioni personali.
Alla vittima è stata riscontrata una “cervicalgia post-traumatica”. Secondo una prima ricostruzione fatta dai Carabinieri, il motivo scatenante sarebbe da ricondurre al recente licenziamento che A.G. attribuiva al geometra S.G. Infatti A.G. era alle dipendenze di della società edile di cui S.G. era il geometra capo, in qualità di manovale. Tra la società e A.G. si era aperto un contenzioso in seguito ad un infortunio dello stesso, sul cantiere edile, causandogli un’ernia discale, non denunciata all'INAIL e, pertanto, A.G. non avrebbe percepimento gli indennizzi previsti dalla normativa assicurativa vigente.
