Scafati. Francesco Bottoni convocato in commissione regionale d’inchiesta anti-camorra, denuncia l’emergenza democratica

Incarichi, gestione e acquisizione di beni confiscati: Francesco Bottoni convocato in commissione regionale d’inchiesta anti-camorra, denuncia l’emergenza democratica dell’ente scafatese. La commissione, dopo il colloquio, decide di inviare gli atti forniti da Bottoni alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore ed alla Direzione Distrettuale anti-mafia di Salerno. Ieri l’ex sindaco è andato a dire la sua di fronte al Presidente Gianfranco Valiante sugli immobili sequestrati alla camorra nel comune di Scafati. “In base alle dichiarazioni del primo cittadino Pasquale Aliberti che alludeva ad alcuni comportamenti poco chiari della mia amministrazione, ho ritenuto opportuno raccontare bene i fatti in merito alle questioni delle case sequestrate al clan Sorrentino, Clan Galasso ed all’esproprio delle terre dove sorgeva la Piazzetta del Gesù” racconta Bottoni “Il mio intervento, condiviso e concordato anche con i gruppi consiliari d’opposizione Pd e Sel, innanzitutto si riferisce alla questione all’epoca nota come ‘Scafati2’. Ai commissari ho raccontato che i proprietari delle aree rurali limitrofe all’immobile del clan Galasso, ora dato in gestione alla Guardia di Finanza, tra via Nuova san Marzano e Via Lo porto, furono contattati da un tecnico che gli chiedeva un eventuale interesse in caso di esproprio per la realizzazione di un centro commerciale in quella zona nominato proprio ‘Scafati2’. Gli ho spiegato che poi questo stesso tecnico, nonostante le smentite del sindaco Aliberti in consiglio comunale sulla vicenda e sui rapporti tra lui o l’ente e questo geometra, lo abbiamo ritrovato in numerosi incarichi per esempio al consorzio delle farmacie di Salerno nel corso della gestione Memoli”.

Poi la discussione si è spostata sulla vicenda della piazzetta del Gesù: “Il sindaco Aliberti, che mi riservo di querelare per le allusioni fatte nei miei confronti, in merito all’acquisizione dell’area dove sorgeva la Piazzetta del Gesù, ha utilizzato e riconfermato gli stessi tecnici da me utilizzati nel corso del mio mandato: perciò mi chiedo, se pensa che le procedure non siano state eseguite correttamente, allora, perchè non ha cambiato l’organico di riferimento? E poi, lui, cita sempre il ‘signor Nappo’ come proprietario dei lotti in cui sorgeva la Piazza: ma i proprietari erano quattro, Nappo incluso e bisognerebbe a questo punto capire chi sono ed i relativi rapporti tra loro. Ai commissari regionali ho chiesto anche di verificare un altro fattore: Aliberti dice di non conoscere Nappo, ma sarebbe curioso verificare dove sorgeva il comitato elettorale delle provinciali dove lo stesso sindaco era candidato nel collegio 1 (San Pietro – San Marzano)” spiega l’ex primo cittadino Francesco Bottoni “E poi, riguardo alla casa sequestrata al clan Sorrentino in Via Aquino: possibile che in tre anni neanche un fondo sia stato destinato a quell’immobile? Aliberti avrebbe dovuto dare un forte segnale in questo senso. Segnale che non c’è stato finora”. Ma la denuncia non si ferma qui: “Alla commissione anti-camorra ho anche fatto presente che Scafati vive in un’emergenza democratica: non abbiamo rappresentanze nelle partecipate, nè tanto meno possiamo avere libero accesso agli atti. L’opposizione non può svolgere il suo ruolo di controllo: è per questo che chiediamo l’intervento della magistratura per verificare la gestione del comune di Scafati”. V.C.

Redazione

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