Dal 1 novembre prossimo Immacolata Di Saia, al centro di un ciclone politico e giudiziario, non sarà più segretaria comunale di Scafati. La professionista ha protocollato le sue dimissioni, accettate, dopo un tira e molla durato tre giorni, anche dall’esecutivo cittadino guidato dal sindaco Pasqualino Aliberti raggiunto da un avviso di garanzia insieme con la sua attuale giunta. Il 30 ottobre dunque, alla scadenza del suo contratto, con l’ente di Palazzo Meyer, la professionista di Casapesenna lascerà la sua chiacchierata scrivania, in quanto, formalmente avrebbe accentato un nuovo incarico presso un altro ente.
Sulle dimissioni della Di Saia arriva puntuale anche il comunicato stampa di “Primavera non Bussa”: “Lo chiedevamo da Luglio. Ma fino all’ultimo Consiglio comunale, difesa dal Sindaco Pinocchio e dalla sua maggioranza, la preparatissima e ligia al dovere, super segretaria dottoressa Di Saia, è rimasta al suo posto. Oggi apprendiamo che, causa spending review e visto il taglio dello stipendio (che rimarrebbe comunque oltre gli 80.000 euro annui) la integerrima dottoressa si dimette. Già di per sé, queste motivazioni, sarebbero un fatto grave. Ma non sono nulla rispetto a tutta l’ipocrisia che caratterizza questa vicenda. Ipocrisia che è diventata inaccettabile. In realtà, la fedelissima segretaria di Fortunato Zagaria (ex sindaco Pdl di Casapesenna, amico politico di Pasquale Aliberti e descritto in un’ordinanza del Gip Foschini come legato al clan dei casalesi degli Zagaria) si dimette, oggi, per altri evidenti motivi: gli avvisi di garanzia, il silenzio dinanzi ai giudici, le false delibere, gli strani concorsi, le parentopoli, le visite quotidiane delle forze dell’ordine presso la casa comunale e le municipalizzate. La Di Saia ha fatto quello che era suo dovere”.