Un autentico lager quello scoperto dai Nas. 17 persone tra epilettici, anziani sulla sedia a rotelle, persino affetti da depressione stipati in un edificio gestito da una cooperativa locale, senza il minimo supporto sanitario e, i titolari non erano in possesso di alcuna autorizzazione, né dell’Asl né del comune. Ufficialmente era solo una struttura residenziale per anziani, un ex ospizio. Ma dentro c’erano malati e non autosufficienti con varie patologie gravi. Da qui il sequestro avvenuto nella mattinata di ieri. A sequestrarla sono stati i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Napoli intervenuti su una struttura che non aveva alcun tipo di autorizzazione. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione della vicenda, i vecchietti – alcuni in precarie condizioni di salute – sono stati affidati alle cure dei servizi sociali del comune.
Diverse le denunce nelle scorse settimane che hanno fatto scattare il blitz nella casa di riposo. All’interno, i carabinieri del Nas, intervenuti in collaborazione con gli uomini della stazione dell’Arma di Terzigno, guidata dal maresciallo Adolfo Montagnaro. I carabinieri hanno trovato solamente alcuni addetti, quali inservienti e addetti alla preparazione di pasti, ma non c’erano né medici, né infermieri e né operatori sanitari e socio- assistenziali. Tra l’altro, nel corso del blitz dei carabinieri, coadiuvati da dottori specialisti in psichiatria, è stato possibile appurare che alcune delle persone ricoverate nell’istituto abusivo, avevano necessità di cure continue senza tuttavia ottenerle.
Denunciata a piede libero la titolare della coop di Scafati, che gestiva appunto il ricovero per anziani sequestrato a Terzigno. L’ex ospizio era in condizioni igieniche, sanitarie e strutturali pessime, con muffa sulle pareti. Al vaglio dei Carabinieri altri elementi per verificare eventuali responsabilità degli addetti scoperti nella struttura fuorilegge al momento del blitz. L’attenzione dei carabinieri della stazione terzignese è ora rivolta ad accertare le condizioni dello stabile. Insieme con i responsabili dell’Ufficio Tecnico del comune vesuviano sono state avviate le ricerche per verificare che tutte le autorizzazioni urbanistiche per la realizzazione dello stabile fossero in regola. Al momento, infatti, la struttura risulterebbe abusiva.