La parola ai protagonisti locali all’indomani del voto. Se per il vice sindaco di Angri Gianfranco d’Antonio “C’è stata una risposta un po’ particolare di reazione al voto, con l’avvento dei grillini” proprio il Movimento virtuale capeggiato da Beppe Grillo, attraverso i suoi rappresentanti locali “evidenzia che il rinnovamento della classe dirigente è appena iniziato e il Movimento 5 Stelle, ovviamente, si collocherà all’opposizione e pertanto gli spetteranno le presidenze di diverse commissioni di garanzia e controllo, attraverso le quali verranno svolte attività di vigilanza sul futuro e di indagine sul passato”. Ponendo forte l’accento anche sui lati oscuri gestionali, non soltanto di chiara matrice locale, dell’ “ancien regime” che ha appena lasciato le stanze dei bottoni: “Finalmente qualcuno dovrà cominciare a dare spiegazioni su comportamenti e nomine nella provincia di Salerno o, per esempio, sulla mancata erogazione ai comuni dell’Agro Nocerino Sarnese di 95 milioni di euro relativi all’ ‘Accordo di reciprocità Valle del Sarno’”.
Anche il nutrito gruppo di militanti di “Fratelli d’Italia” nel ringraziare tutti gli elettori mette in evidenza come ad Angri il partito del primo cittadino Mauri abbia incassato una sonora sconfitta dall’elettorato che ha praticamente bocciato la politica ammnistrativa. “Nonostante si sia mobilitata l’intera amministrazione comunale – si legge nella nota di ringraziamento – la quale dovrebbe assolutamente riflettere e registrare la clamorosa bocciatura dei cittadini Angresi”.
Per la candidata del PD locale, Gina Fusco, nonostante le alterne vicende del suo partito la tornata elettorale, anche sulla scorta della bella esperienza vissuta durante le primarie indette dal grande partito di centro sinistra, è stata “una grandissima esperienza di crescita e di formazione politica eccezionale” che le ha dato modo di conoscere ampiamente e dettagliatamente le varie realtà di tutto il territorio salernitano, un buon bagaglio esperienziale e formativo, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, che vedranno sicuramente partecipe, e da protagonista, la giovane attivista angrese che ha girato in camper l’agro rivoltando ogni angolo del territorio.
Per il resto, qualcuno dei candidati “autoctoni” è stata una esperienza umana e nient’altro, con un congedo mieloso dagli elettori, farcito di retorica e di citazioni politiche, copiate e incollate, che ne danno l’esatto spessore e la giusta collocazione a piè di lista, che comunque, anche se sommariamente, ha regalato qualche attimo di notorietà e una visibilità altrimenti impensabile. Il problema adesso resta, oltre la governabilità nazionale, anche quella locale minata dal clamoroso flop del UDC, ex primo partito angrese.
Luciano Verdoliva