L'alienazione di alcuni beni immobili del Comune di Pagani porterà nelle casse di Palazzo San Carlo più di cinque milioni di euro. E' quanto emerge dalla delibera n.41 approvata il 28 febbraio scorso dalla triade commissariale. "Autorizzazione all’alienazione immobili comunali con l’approvazione delle perizie di stima”: questo l'oggetto del provvedimento, nel quale si dettano anche i tempi previsti per la vendita, non essendo alcune delle proprietà immediatamente disponibili per varie ragioni. Obiettivo della triade rimpinguare le casse del Comune, garantire liquidità ed evitare il pre-dissesto.
Complessivamente sono ventitre le proprietà messe in vendita dall'Ente. Tra i beni che possono essere immediatamente acquistati figurano: un locale sito in Piazza Corpo di Cristo che attualmente ospita una rosticceria (54 mila euro), un locale di Corso Ettore Padovano adibito a barbiere (10 mila euro), un esercizio ubicato in Piazza Corpo di Cristo (21 mila euro), un bar di Piazza S. Alfonso nei pressi dell’Auditorium(367 mila euro), i 111 appartamenti del Parco Arancio di via Filettine (3 milioni e 600 mila euro), due immobili di via Garibaldi(90mila e 86 mila euro), gli uffici siti in Piazza S. Alfonso nei pressi dell’Auditorium (1 milione e 300 mila euro). Molti altri beni attualmente inseriti nella lista di alienazione non possono essere ancora messi in vendita.
Rientrano in questa fascia il Circolo Cacciatori di via Aufiero perché il locale ha un'altezza inferiore a 2,70 m. La terna commissariale lo ha, dunque, escluso dalla lista dei beni da alienare. Si proseguirà con la locazione, come deposito, previo adeguamento ISTAT del canone. Arriva lo stop anche per la vendita del chiosco di Corso Ettore Padovano poichè non sono stati recuperati i dati urbanistici e catastali. Discorso diverso per il locale adibito a rivendita di giornali di Piazza D’Arezzo: essendo il locale integrato con palazzo San Carlo la sua vendita porterebbe un soggetto terzo in un condominio il cui maggiore proprietario è il Comune di Pagani. Pertanto l'immobile potrebbe essere accorpato all’Ente oppure essere ceduto in fitto.
Tiziana Zurro