Entro il 30 novembre la commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Pagani scioglierà le riserve sul rischio default. La triade in questi giorni è al lavoro per studiare i conti dell'Ente e valutare se dichiarare o meno il dissesto, più volte paventato negli ultimi mesi. Secondo le indiscrezioni, però, i commissari Gabriella Tramonti, Salvatore Carli e Mauro Passerotti, starebbero valutando la possibilità di ricorrere al pre- dissesto. La situazione economico-finanziaria dell'ente, più volte definita disastrosa dai commissari che si sono avvincendati a palazzo San Carlo, desta non poche preoccupazioni e merita un'analisi approfondita.
A circa un mese all’approvazione del bilancio di previsione 2013 è necessario individuare le soluzioni più idone e a risanare le casse e a ridare stabilità ai conti. Il ricorso al pre-dissesto prevede il rispetto di alcune regole ferree. Il Comune non potrà procedere a nuove assunzioni, dovrà alienare gli immobili ritenuti non necessari (iter già avviato dalla commissione), decretare l'aumento al limite massimo dei tributi, tagliare le spese. Per accedere al "Fondo di rotazione", il Comune di Pagani dovrà presentare un piano di rientro rigoroso. Ricorrendo al pre-dissesto l'ente potrà beneficiare di un prestito (al massimo 100 euro per cittadino, da restituire entro i prossimi 10 anni), e dovrà varare un «piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 5 anni» nel quale deve «individuare tutte le misure necessarie per la riduzione della spesa e il ripianamento del deficit (tra cui il blocco dell'indebitamento e la riduzione delle spese del personale e delle prestazioni di servizi)».
Secondo quanto previsto dalla normativa, Il Comune «può deliberare le aliquote o le tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente», «è tenuto ad assicurare, con i proventi della relativa tariffa, la copertura integrale dei costi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani» ed «è soggetto al controllo sulle assunzioni». Il capitolo relativo alle tasse sembra essere quello più spinoso, dal momento che «l'ente locale può accedere al "Fondo di rotazione" a condizione che si sia avvalso della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista». Infine, è necessario «alla alienazione dei beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali e alla rideterminazione della dotazione organica, fermo restando che la stessa non può essere variata in aumento per la durata del piano di riequilibrio».
Tiziana Zurro