Monta il dissenso per il GPS. Si fa sempre più critica e netta la poszione del PD nei confronti del progetto di mitigazione in mano all'Arcadis. Da Angri parte l'ennesima bordata contro il progetto: "Il Partito Democratico Angrese, unitamente ai Circoli Democratici dell’Agro, alla Federazione Provinciale di Salerno insieme al gruppo in Consiglio Regionale esprime il totale dissenso al “Progetto Grande Fiume Sarno”. Non siamo contrari per principio all’idea di un Grande Progetto per il fiume Sarno, ma alle modalità con cui la Regione Campania e l’Arcadis si è rapportata al territorio, in maniera invasiva e senza momenti di confronti costruttivi con molte amministrazioni ed i portatori di interessi locali. Tutto ciò ha prodotto un progetto che non ha nulla a che vedere con la riqualificazione ed il recupero del fiume Sarno e del suo bacino, visto che trattasi esclusivamente di interventi d’ingegneria idraulica volti a mitigare gli effetti del rischio idraulico, prodotti dalle esondazioni attraverso vasche di laminazione, vasche d’esondazione e sistemazione di alcuni tratti arginali".
"Nel GPS – continua la nota – non è previsto, infatti, alcun intervento volto alla riqualificazione e alla bonifica dei terreni, nonché del fiume, prevedendo alcuni interventi solo nello stretto ambito dell’alveo del fiume Sarno e del torrente Solofrana, che appaiono anche di dubbia efficacia. In questi mesi tutta la discussione intorno al progetto e alle sue conseguenze è restato un dibattito per pochi, per quei pochi interessati maggiormente ai 217 milioni di euro da spendere, che ai 60 ettari di suolo agricolo, pari a circa 98 campi da calcio, che sorgeranno lungo il fiume e che prendono il nome di vasche di laminazione (o esondazione). Riteniamo per tanto saggio, interrompere questa corsa contro il tempo per la realizzazione di un’opera, che dovrebbe, stando alle carte, essere completata, collaudata e rendicontata entro dicembre 2015, immaginando più utile chiedere all’UE una proroga per il finanziamento o lo spostamento alla annualità 2014-2020, per dare il giusto tempo per la verifica e la sacrosanta rimodulazione e modifica dello stesso progetto, tenendo conto questa volta sì della riqualificazione e del recupero del fiume Sarno e del suo intero bacino, rendendo protagonisti, questa volta, si spera, gli enti e le comunità locali. Chiediamo, pertanto, al Sindaco di Angri, di seguire con massima attenzione gli sviluppi di questa vicenda, di tutelare la salute dei cittadini angresi e del territorio interessato confermando il no al Grande Progetto Fiume Sarno".