Il comune di San Valentino Torio, amministrato dal Sindaco Felice Luminello, in collaborazione con l’Ami Agro, presieduto dall’avvocato matrimonialista e familiarista Alba De Felice, ha organizzato il convegno “La tutela del minore tra ascolto e mediazione familiare”, presso Palazzo Formosa. Al convegno accreditato per avvocati, e moderato dall’avvocato Errico Santonicola, Presidente distrettuale U.D.A.I., hanno relazionato: l’avvocato matrimonialista e familiarista Alba De Felice, Presidente onorario Ami Distretto di Salerno e Presidente della Sezione Territoriale Agro Nocerino Sarnese; la dottoressa Giovanna Pacifico, G.I.P. presso il Tribunale di Nocera Inferiore; la dottoressa Luisa De Angelis, mediatore familiare; e il dottor Gustavo Danise, Giudice presso il Tribunale civile di Nocera Inferiore. Sono intervenuti inoltre: il sindaco di San Valentino Torio Felice Luminello, il Presidente del Tribunale di Nocera Inferiore Catello Marano ed il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore Gianfranco Izzo.
“A otto anni circa dall’entrata in vigore della legge 54/06 –ha affermato l’avvocato Alba De Felice- è il caso di tentare, tutti insieme, un bilancio…concreto, soprattutto per quanto concerne il vero problema, il nodo cruciale, la grande tragedia che noi avvocati (ma anche gli assistenti sociali) puntualmente, inesorabilmente, riscontriamo nei giudizi di separazione e divorzio: la conflittualità. È questo, in effetti, il vero cancro, il tumore che dilania la coppia, che si ribalta nel corso del giudizio e che inevitabilmente colpisce i figli minori, i quali diventano così la posta di un gioco crudele, l’ostaggio di una battaglia senza esclusioni di colpi, il macabro trofeo di una guerra che non ha mai vinti, né vincitori, proprio perché alla fine devasta tutti ed, in particolar modo, proprio i figli, i quali vengono cinicamente usati come merce di scambio da genitori vendicativi che finiscono, quindi –con i loro biechi tentativi di strumentalizzazione- per causare loro danni con conseguenze gravissime, a volte, davvero, irreversibili. È, dunque, doveroso chiedersi se la L. 54/06 abbia in qualche modo risolto o almeno attenuato -così come da più parti si auspicava- questo allarmante fenomeno!”