Si dice “continuità assistenziale” (ex Guardia Medica), un servizio, come riportato dal sito dell’ASL Salerno, che “continua l'assistenza del medico di base dalle ore 20.00 alle ore 8.00 dei giorni feriali e dalle ore 10.00 del sabato, o giorno prefestivo, fino alle ore 8.00 del lunedì o del giorno successivo al festivo”. Cercate di evitare di sentirvi male tra il sabato e la domenica mattina. Potreste vivere una paradossale odissea tipica della sanità locale. Inutile chiamare la guardia medica, meglio andarci, come è capitato a me in prima persona (cavolo proprio ad un giornalista), per avere contezza del malessere della mia consorte. Una volta davanti al presidio di Via di Giacomo già si fa fatica a capire dove bussare, mancando di indicazioni ben precise dove dirigersi. Sono le 6,45. Ci impiego dieci minuti a capire dove devo bussare. Il medico della Continuità Assistenziale, un po’ assonnato, comunque mi accoglie e mi prescrive, alla meno peggio delle banali bustine, indicando e rimarcando, a margine, l’urgenza. Ora si tratta di andare in farmacia.
La farmacia, quella già individuata con il tablet e che “dovrebbe” essere aperta h24 sia “a battenti aperti” che “a battenti chiusi". Un condizionale d’obbligo poiché la dottoressa di turno alla “continuità assistenziale” mi avvisa che debbo chiamare la vigilanza notturna e farmi accompagnare alla farmacia per prendere il farmaco. Sono le 07,00 chiamo il numero che il medico gentilmente mi scrive in calce alla ricetta, ma risulta spento.
Arrivato in Via Dei Goti, davanti alla farmacia di turno, trovando effettivamente chiuso “i battenti” provo a richiamare i numeri esposti per le emergenze notturne. Il primo squilla a vuoto, il secondo mi mette in contatto con la vigilanza, sono le 07,15. L’operatore della vigilanza di turno un po’ imbarazzato, e assonnato, mi avvisa che l’auto pattuglia è fuori per altri servizi e che sarà sua cura mettersi in contatto con medico farmacista. Sono le 07,30 quando richiamo e l’operatore candidamente mi invita ad attendere l’orario di regolare apertura della farmacia non avendo rintracciato il medico reperibile, o tale. Alle ore 08,35 torna raggiungibile anche il numero che la dottoressa, gentilmente, mi aveva segnato nel retro della ricetta.
Alle 9,45 con mezzi propri riesco a spedire la ricetta: a Scafati, visto che ad Angri c’è questo inspiegabile disservizio. In conclusione credo, a questo punto, che il potente direttore Generale dell’ASL Antonio Squillante e il dirigente del distretto 61 la dottoressa Grazia Gentile debbano fare capire agli utenti / pazienti come funzioni effettivamente il servizio di “continuità assistenziale”, soprattutto alle fasce deboli che non hanno la stessa forza di qualche giornalista o persone capaci di mettere ordine logicamente questi “strani” disservizi. Appena qualche settimana fa ci fu un'altra denuncia di disservizio fatta dal signor Cosimo De Vivo. Oggi l’azienda sanitaria salernitana mi ha dato l’effettiva certezza, con questa vicenda, vissuta in prima persona, che ci sono delle criticità e anche precise responsabilità.
Luciano Verdoliva