Angri. Ecco il modus operandi della gang dei tir

http://www.agro24.it/wp-content/uploads/2014/07/Angri-arresti-camion-copy.jpg«Vi do una cosa di soldi se mi restituite il carico. Capisco come vanno queste cose. Sono un turco napoletano». Un povero commerciante di frutta della Turchia accortosi di essere stato raggirato dalla gang dei tir, con base ad Angri e Brescia sgominata domenica mattina dalla polizia, ha cercato in tutti i modi di rientrare in possesso della merce che gli era stata rubata arrivando fino a promettere soldi. Per accreditarsi come persona “che sa di questi raggiri partenopei”, la vittima ha detto al referente della banda dell’Agro nocerino di essere si “un turco, ma un turco napoletano”. Purtroppo, gli è andata male: evidentemente il gruppo di camionisti campani di turchi napoletani conoscevano solo quello del film di Totò che le truffe le faceva ma non le subiva.

Purtroppo, il commerciante anatolico era stato vittima di una delle due associazioni per delinquere finalizzate all’appropriazione indebita e alla truffa sgominate con l’operazione “Every vanish” messa in campo dal pm Giuseppe Cacciapuoti e dalla sezione di pg della polizia di stato presso la procura di Nocera Inferiore, diretta dall’ispettore Senise Califano. Bande che avrebbero messo a segno oltre cento colpi, tramite inesistenti società di trasporto o utilizzando il nome di ignare ditte realmente operanti, appropriandosi delle merci che dovevano trasportare per conto di aziende italiane o di altri paesi europei, carichi poi venduti al 20-30% del loro valore. Oggetto delle truffe erano carichi di frutta (in particolare di banane e agrumi, banda stagnata, dissolventi, elettrodomestici, casalinghi, prodotti igienici e tanto altro. I committenti erano allettanti dal cospicuo curriculum (falso) allegato alle vantaggiose proposte di trasporto da parte delle ditte di Angri e Sant’Antonio Abate. Nelle aziende straniere e del Nord Italia arrivavano i tir inviati dalle due bande che li reclutavano attraverso i padroncini (proprietario di un camion) o ditte di trasporto compiacenti e poi i carichi sparivano. Le denunce alla procura di Nocera sono arrivate da diversi uffici giudiziari italiani o stranieri.

La prima gang aveva base tra Scafati, Angri e San Marzano sul Sarno e sarebbe stata promossa e organizzata da Aldo Cicalese, Giuseppe Cicalese, Pietro Falanga, Sabato Napoletano e Alberto Fontana e della quale avrebbero fatto parte anche Rocco Dasco, Luigi Nappo, Armando Almetti, Nora El Abbadi, Agostino Sorrentino, Vincenzo Cacace, Antonio Savarese, Massimo Carbone, Pasquale Palmieri, Leopoldo Schettino, Angulo Ricardo Quintero, Antonio Attanasio, Giuseppe Federico, Raffaele D'Auria, Massimo Scotti e Planien Smilkov.

Promotori della seconda associazione per delinquere sarebbero stati Sorrentino e Falanga, e partecipi altri componenti della prima gang più alcuni bresciani e altri campani come Luigi Nappi, Felice Paletti, Bruno Gallupini, Gustavo De Angelis, Mauro Franconetti, Leopoldo Schettino, Gennaro Piccolo, Mauro Buonvolere, Massimo Scotti, Raffaele D'Auria, Antonio Carbone, Marino Carbone, Vincenzo Carbone, Luciano Rondi, Anna D'Auria, Domenico Onorato, Francesco Miranda e Anna Carolei. La seconda banda operava sostanzialmente come la prima ma aveva base a Brescia.