Sant’Egidio Del Monte Albinio. Ciao Peppino

No! Non avrei voluto farlo! Avevo sperato che la vita fosse per tutti intramontabile. Il ricordo Peppino de Risi sembra essersi fermato alla metà degli anni ottanta quando io, come tanti, “facevamo radio” palestra per prospettive future ben più impegnative. Eravamo degli sbarbatelli che credevano nella radio, era un passione fatta di scalette, dediche e amori caduchi. Peppino era li come ricorda Angelo Fabbricatore con “le sue sigarette, l'oroscopo, il suo poggiare la puntina sul disco senza ascoltare il pre – ascolto”.

Ci piaceva rimanere e seguirlo dopo la nostra disco dance, rompeva un’atmosfera carica e, colloquialmente, intratteneva i suoi fedeli radio ascoltatori. Un vero “gentlemen” dell’etere. Poi i tempi della radio trascorsero come ogni cosa e Peppino visse il suo esilio a pochi passi distanti dalla sua creatura, il tempo aveva già impresso, però, la sua immagine cara e chiara. Peppino sarebbe stato ricordato per quello che aveva fatto per anni, dietro alla consolle, aiutando casalinghe e giovani a tenere vivi i loro sogni. Come un mago tirava fuori dal armadietto della radio “i dischi di Fausto Papetti, Julio Iglesias, Celentano…” e per portento li diffondeva regalando sogni e speranze. Peppino lieve la terra ti sia.
Luciano Verdoliva

Redazione

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