Questione ex Fatme: la maggioranza Bottone decide di non decidere. Dopo la fumata nera di giovedì, anche ieri il Consiglio comunale, chiamato a pronunciarsi sulla variante urbanistica per la riconversione industriale dell’area ex Fatme di via Filettine, è saltato per mancanza del numero legale. Alle 18, solo quattro consiglieri hanno risposto all’appello: Pietro Sessa di “Grande Pagani” unico esponente della maggioranza presente in aula; Antonio Donato e Rita Greco del Movimento “La Città che Vogliamo” e Angelo Grillo del Pd.
E’ arrivato con qualche minuto di ritardo, invece, Massimo D’Onofrio di Fratelli d’Italia. Per la quarta volta, da luglio ad oggi, il parlamentino decide di procrastinare l’appuntamento con quella delibera, che sembra destare preoccupazioni tra gli esponenti della maggioranza. Alcuni consiglieri, in virtù di quanto accaduto in passato in relazione all’area Pip o alla monetizzazione del parcheggio del centro commerciale Pegaso, avrebbero paura di incorrere in vicende giudiziarie o in procedimenti della Corte dei Conti e avrebbero chiesto delucidazioni, che ancora non sarebbero arrivate.
La mancata approvazione del punto potrebbe comportare l’arrivo in città di un commissario ad acta e nuove spese a carico dell’Ente. Ma a spingere i consiglieri a disertare l’aula non sarebbero stati solo i dubbi di natura squisitamente tecnica, ma anche problemi di carattere politico. In seno alla coalizione che sostiene Salvatore Bottone si registrano fibrillazioni, che si sono acuite all’indomani del voto per le provinciali. Una parte della maggioranza non avrebbe apprezzato la scelta di “Grande Pagani”, del capogruppo di Forza Italia Gianluca Tortora e di alcuni “bottoniani” di non sostenere la candidata paganese Maria Rosaria Esposito e di puntare su Flavio Vitagliano, di Tramonti. Alcuni consiglieri delle civiche “Noi con Voi” e “Apertamente” avrebbero chiesto al primo cittadino la revoca dell’assessore all’ambiente Alfonso Marrazzo, fedelissimo di Vincenzo Paolillo, leader di “Grande Pagani” e presidente del Mercato ortofrutticolo Vincenzo Paolillo.
Pietro Sessa di “Grande Pagani” getta acqua sul fuoco e chiarisce che, a suo avviso, le assenze dei colleghi di maggioranza non sono dovute a motivi politici ma a questioni tecniche. “So che sono stati chiesti dei chiarimenti circa il punto all’ordine del giorno e ritengo, quindi, che le assenze non siano dovute a questioni politiche – ha dichiarato -. Noi di “Grande Pagani” saremo sempre pronti a votare provvedimenti che siano utili alla crescita e allo sviluppo della città”. Per Massimo D’Onofrio di FdI ieri si è consumata una “brutta pagina di politica”. “Dopo il lungo commissariamento bisognava voltare pagina – ha affermato -. La città ha bisogno di una classe politica che abbia il coraggio e la forza di assumere decisioni”. Il presidente del Consiglio comunale Antonio Donato ha annunciato che martedì convocherà la conferenza dei capigruppo per decidere la data della prossima seduta e ha espresso perplessità sul progetto di riconversione dell’area ex Fatme così come proposto. “Abbiamo chiesto chiarimenti sul piano industriale e sulla proprietà, vorremo capire a chi sarà rilasciata l’autorizzazione visto che Consorzio non è titolare né dell’area né dei capannoni – ha sottolineato l’ex sindaco -. Inoltre, abbiamo proposto di utilizzare alcune delle aree come deposito per i mezzi del Consorzio di Bacino Salerno 1. Ciò consentirebbe di scomputare dal canone circa 200 mila euro l’anno e di abbassare la tariffa".
Tiziana Zurro