Gli addetti alle Centrali di sollevamento e Depuratori gestite in appalto per conto della Regione Campania venerdì incroceranno le braccia. Cgil e Cisl hanno annunciato la proclamazione dello sciopero, che di certo provocherà disagi alla cittadinanza.
“L’astensione dal lavoro durerà 8 ore per turno– considerato che si tratta di Impianti che funzionano a ciclo continuo- ferma restando la garanzia dei livelli minimi essenziali della fornitura idrica e la sicurezza degli Impianti stessi –chiariscono Cgil e Cisl in una nota- così come previsto dalle norme di legge vigenti in materia di diritto di sciopero nei Servizi Pubblici essenziali (Leggi n. 146/90 e n. 83/2000)”.
I sindacati evidenziano che “la Commissione di Garanzia chiamata a vigilare sulla corretta applicazione delle citate Leggi, ha ritenuto valida la procedura posta in essere dalle organizzazioni sindacali, senza alcuna limitazione fatte salve, ovviamente, quelle previste per Legge”.
La CGIL e la CISL della Campania, insiemea Fiom, Femca e Fim, “sono consapevoli –si legge in una nota- dei disagi che si potranno verificare per la cittadinanza ma è doveroso ribadire che lo stato di agitazione, e la conseguente proclamazione dello sciopero dei Lavoratori addetti agli Impianti, si sono resi necessari a causa delle gravi colpe della Regione Campania”.
Le organizzazioni sindacali elencano i motivi alla base della protesta. “La Regione Campania, dopo l’approvazione della Legge Regionale n. 16/2014 (31 Luglio u.s.) non è stata in grado di avviare le procedure previste dalla stessa per trasferire la gestione delle Opere Regionali e dei Lavoratori addetti, agli ATO competenti per Territorio ed ai Gestori già esistenti nei rispettivi ATO così come previsto dai commi 88,89,90,91 –scrivono Cgil e Cisl-. In questo modo si continua a praticare la logica degli affidamenti a Ditte private che in tanti anni ha arrecato enorme danno finanziario per la Regione Campania, per i Cittadini e per i lavoratori che da oltre 20 anni vivono una condizione di profonda precarietà e di incertezza sul proprio futuro”.
Riflettori puntati, poi, sulla situazione dei lavoratori impiegati presso la Centrale di Mercato Palazzo a Sarno. “La Ditta che gestisce la Centrale di Mercato Palazzo (SARNO) –recita il comunicato- dopo aver rinunciato all’affidamento anche ai sensi della normativa antimafia, ha licenziato tutti i 14 Lavoratori addetti all’Impianto e la Regione Campania, unitamente all’ATO3, non ha ancora trovato la soluzione che salvaguardi tutti i 14 posti di lavoro”.
Secondo i sindacati “c’è uno scarico di responsabilità tra soggetti istituzionali che hanno il compito di applicare la Legge Regionale n. 16/2014, in particolare tra Regione Campania ed i vari ATO. Tali comportamenti sono inaccettabili e vanno denunciati perché dimostrano che c’è la volontà di non modificare l’attuale stato di cose”. Infine, i sindacalisti sottolineano che “La Regione Campania, nonostante le pressanti sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, non ha mai espresso la volontà concreta di risolvere i problemi evidenziati che – in pratica – consistono nella mancata applicazione di una Legge che la stessa Regione Campania ha adottato non più tardi del 31.7.2014”.
L’auspicio di sindacati e lavoratori è che la protesta “possa contribuire a risolvere problemi che riguardano direttamente il Servizio Idrico Integrato, le tutele occupazionali per i lavoratori addetti agli Impianti ed i cittadini”.