L’eventuale decisione di ricorrere alla “decadenza programmata” per ritornare al voto, ha scosso l’opposizione.
“Un sindaco che non ha più una maggioranza si dimette, e una maggioranza che prende le distanze dall’operato del primo cittadino lo sfiducia”, così Margherita Rinaldi, segretaria Pd. “Il primo cittadino sceglie uno stratagemma ai limiti della legalità e neppure il pudore di tacere. Lancia Scafati nell’ennesima campagna elettorale nel tentativo di garantirsi la poltrona per altri cinque anni, per arrivare alle politiche, suo prossimo obiettivo, nella piena gestione del potere – prosegue la dirigente dei democratici -. E in tutto questo i consiglieri della sua maggioranza sono disposti ad essergli complici? In cambio di cosa sono disposti a seguire il sindaco nel suo delirio pur di compiacerlo? Noi però non ci stiamo, denunceremo al Prefetto ogni raggiro di norme, ricorreremo al TAR se necessario ma mai saremo complici”.
Fratelli D’Italia con Mario Santocchio la definisce, laconicamente, “una pagliacciata” ed invita Aliberti “ad occuparsi dei problemi dei cittadini”.
Da Scafati in Movimento: “No a questa soap-opera della politica, chiediamo le dimissioni immediate senza scuse o prese di tempo per racimolare e raggruppare tutti i corazzieri possibili che vogliono salire sul carrozzone per assicurarsi la poltrona e sperare in un terzo mandato. Ancora una volta a pagare le conseguenze di questa politica confusionale sarà la città”.
Adriano Falanga