Si è concluso nel tardo pomeriggio di oggi a Napoli, alla Mostra d’Oltremare, il Convegno Nazionale organizzato da CNA Costruzioni sul tema: “Appalti pubblici. Dall’emanazione del Nuovo Codice all’attuazione delle sue norme” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Sen. Riccardo NENCINI, vice ministro Trasporti e Infrastrutture, dell’On. Massimiliano MANFREDI della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici, di Adolfo CANDIA, Dirigente ANAC responsabile dell’Ufficio Regolazione in materia di contratti pubblici, di Rinaldo INCERPI, presidente nazionale CNA Costruzioni, e di Antonio Lombardi, Coordinatore interprovinciale NA-CE-BN di CNA Costruzioni.
Il dibattito è stato moderato da Mario Turco, responsabile nazionale CNA Costruzioni.
Due le sessioni di approfondimento dei lavori, che hanno visto una folta partecipazione di imprese proveniente da tutta la Campania, ma anche di tecnici, professionisti e studenti: l’impatto e gli effetti della nuova normativa sul sistema della piccole e medie imprese, le linee guida ANAC e i Decreti attuativi.
Ottimista sul completamento dell’iter (che attende una cinquantina di decreti attuativi) il vice ministro Riccardo Nencini, che ha annunciato che entro Aprile del prossimo anno l’intero settore troverà una compita e completa regolamentazione con l’emanazione di tutti i provvedimenti richiamati dal nuovo Codice. «Il nuovo sistema – ha detto il vice ministro – è studiato per creare nuove opportunità per tutto il sistema delle PMI edili italiane, nerbo vitale della nostra economia, in piena sintonia con lo spirito delle normative europee».
«La forza del settore in Europa – gli ha fatto eco il presidente nazionale di CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi – è rappresentato da 3,5 milioni di imprese: fino ad oggi il comparto si è retto sulle grandi imprese che subappaltavano i lavori: questo ha prodotto scarsa evoluzione anche formativa del comparto, politiche del massimo ribasso e realizzazioni di opere spesso di scarsa qualità. Favorendo e incentivando le PMI si riparte dal basso, dalla formazione, dalla crescita, dalla qualità: siamo noi piccole imprese che mettiamo i mattoni uno sull’altro».
«Il settore delle costruzioni in Italia vale 165 miliardi – ha aggiunto il coordinatore interprovinciale NA-CE-BN di CNA Costruzioni, Antonio Lombardi – ogni miliardo investito ne genera 3,5 nei settori collegati creando 15.500 nuovi posti di lavori. Ecco perché l’Italia dovrebbe avviare un programma straordinario di opere pubbliche e interventi infrastrutturali per rilanciare l’economia, invertendo una rotta che si muove invece nella direzione diametralmente opposta: gli investimenti in infrastrutture, dal 2008 ad oggi sono calati da 35 a meno a 18-20 miliardi. È importante inoltre completare il processo di qualificazione e razionalizzazione del settore, già previsto dal Codice – riducendo le stazioni appaltanti, che oggi sono 32.000 e che non riescono a garantire sempre efficienza e professionalità».