Scafati. Il saluto di Aliberti

Aliberti Non ritirerà le dimissioni e le porte del comune, la prossima settimana si spalancheranno per accogliere il commissario.

Il primo cittadino, coinvolto in un’ inchiesta dell’antimafia ieri, ha affidato a un messaggio postato su Facebook la sua lettera di saluto alla citta’.

Di seguito il testo.
“Dall’aprile del 2008 al 18 dicembre del 2016, più di 3000 (tremila) giorni sono trascorsi, vissuti con passione, amore e responsabilità. Abbiamo fatto, insieme, cose straordinarie, con l’impegno di chi ha vissuto questa grande comunità come una vera famiglia. È stato un sindacato entusiasmante, fatto di gioie e dolori, a tratti violento, soprattutto contro la mia persona e i miei affetti più cari, consumato da un odio che mai si era visto prima: ci può stare!. Eppure di questa vita porterò nel cuore, nonostante tutto, solo i ricordi più cari. Gli abbracci delle mia gente, quella che mi ha voluto bene a volte solo per un sorriso, una carezza, mi porterò il ricordo degli affetti di chi mi ha sempre percepito come “uno di loro”, la collaborazione del grande mondo del volontariato, delle associazioni e dei dipendenti che hanno lavorato per realizzare in parte la Scafati che ancora avrei voluto migliorare. Un lavoro di squadra in cui ho avuto il supporto di amministratori che fino alla fine hanno difeso il nostro operato. A loro dico: siatene fieri e continuate a difenderlo a testa alta. Arriverà la verità che è solo figlia del tempo. Avete una grande responsabilità: difendere il nostro passato e continuare a costruire quel futuro che stavamo elaborando per rendere ancora più moderna questa città. Lo dovete agli scafatesi che ci hanno #amato e difeso sempre, anche nei momenti più difficili, lo dovete a me che oggi decido di fare un passo indietro nel rispetto delle istituzioni e dei miei figli che più di tutti hanno subito le assenze del papà e che ancora oggi si portano sulla pelle le cicatrici di una vicenda giudiziaria che stanno affrontando con grande forza, e negli occhi la paura della loro età. Scafati resta la nostra casa, quella nella quale voglio vivranno i miei figli e gli scafatesi la mia famiglia, quella che ho difeso e amato, spesso più della mia stessa vita. Lavorate con l’entusiasmo di sempre, quello con cui mi avete sostenuto sprattuto in questi ultimi mesi, senza odio, senza rancore, con il ragionamento, con la forza delle idee, forti delle esperienze maturate da veri uomini e vere donne che hanno sempre dimostrato iteresse a lavorare per la Città. Ho apprezzato molto la vicinanza umana di tanti e soprattutto dei nostri parroci e del Vescovo sua eccellenza Beniamino DePalma per le parole di conforto e la testimonianza di Cristo che rimane fondamentale nella vita di ognuno di noi e soprattutto dei cattolici impegnati in politica pur in uno stato laico. Grazie per la fiducia infinita che ancora mi testimoniate, certo di non deluderla quando i fatti saranno finalmente chiariti. Porterò per sempre con me, nel cuore e nella testa, questi anni di sindacato, senza rimpianto, nella consapevolezza di aver dato sempre anima, energia e passione”.

Redazione

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