Sicurezza a Scafati, il M5S presenta interrogazione al Ministro Minniti

Emergenza sicurezza a Scafati, il Movimento Cinque Stelle presenta un’interrogazione al Ministro dell’Interno Minniti. A renderlo noto l’associazione Scafati in Movimento e il parlamentare Angelo Tofalo.

“Detto fatto, questa è la differenza tra la politica del Movimento 5 Stelle e degli altri – si legge in una nota -. Lo Stato a Scafati è in debito di credibilità e deve attivarsi ad ogni livello per assicurare la sicurezza in città. La grave vicenda dello scioglimento e del coinvolgimento dell’amministrazione Aliberti nelle note vicende giudiziarie ha fatto perdere già abbastanza fiducia nelle istituzioni. Apprezziamo il maggior controllo e la presenza di pattuglie delle forze dell’ordine in città degli ultimi giorni ma sono sempre misure temporanee, eccezionali e non strutturali, la sicurezza deve essere assicurata sul territorio scafatese in modo uniforme omogeneo e duraturo. C’è bisogno di una maggiore presenza sul territorio non solo di uomini, ma anche di strutture come può essere un distaccamento di polizia. La camorra e la criminalità si combattono 365 giorni l’anno”, si legge nella nota di Scafati In Movimento.

“Scafati ha bisogno di più sicurezza – dichiara Tofalo – ora sarà più chiaro anche al Ministro degli Interni Minniti. Come promesso lo scorso 30 agosto ho provveduto a protocollare questa mattina un’interrogazione al Ministro affinché attenzioni l’allarme sicurezza nell’agro, in particolare a Scafati, e dia le dovute risposte alla comunità. Scafati è una città già martoriata e passata più volte alla cronaca per i grossi problemi ambientali, dovuti alle condizioni del fiume Sarno e del suo bacino idrografico per non dimenticare i disagi dovuti ai siti di stoccaggio per rifiuti presenti sul territorio: non si può però trascurare anche l’aspetto legato alla sicurezza. Abbiamo messo nero su bianco questo atto parlamentare non solo per mettere a conoscenza il ministro dell’Interno relativamente la grave insicurezza che vive la città di Scafati e in generale tutto l’agro nocerino sarnese, ma anche per sollecitare delle risposte forti e tangibili contro la criminalità organizzata e non solo. Scafati ha bisogno di soluzioni concrete al più presto, dal 2012 sono più di dieci le bombe esplose in città, numerosi i raid incendiari e le piogge di proiettili all’indirizzo delle attività commerciali scafatesi, tutto in una città dove la politica non ha dato certo risposte confortanti sul piano della legalità. Ricordiamo che è una città commissariata a seguito dello scioglimento per infiltrazione camorristica. L’inquinamento istituzionale accertato dalla relazione della Commissione di Accesso inviata dal Prefetto Malfi è un grave allarme e indica a quale livello la criminalità era riuscita ad arrivare. A questi segnali di allarme lo Stato non può sottrarsi assolutamente, si devono dare le giuste risposte. A Scafati nell’immediato c’è l’esigenza di rinforzare con più unità la Tenenza locale e valutare l’apertura di un distaccamento di polizia”.

Di seguito il testo dell’interrogazione di Angelo Tofalo, M5S

“Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che: Il Comune di Scafati, in provincia di Salerno, è commissariato in quanto l’ex Sindaco è stato ed è protagonista di una complessa vicenda giudiziaria con accuse quali violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso, in occasione delle elezioni amministrative del 2013, e di voto di scambio politico-mafioso, in occasione delle elezioni regionali del 2015. Dal maggio 2012 ad oggi molteplici sono stati gli episodi criminali a Scafati che stanno facendo nascere un vero e proprio clima di terrore. Almeno sei bombe solo a San Pietro; un’altra nel rione Ferrovia, quartier generale dell’ex boss Pasquale Loreto, sotto ad un palazzo in via De Filippo. Nel mirino il sexy shop di via De Gasperi nel maggio 2012, poi il ristorante e il barbiere di via Poggiomarino, il bar Rosi di via Carducci, la bomba al bar Nappo in via Abate Cuomo, la bomba al bar Dodo nel centro commerciale Plaza (per questo colpo sono stati fatti due arresti), il raid incendiario alla ditta agricola di San Vincenzo, il rogo alla ditta Romano di via Nuova San Marzano (costretta a trasferirsi), il rogo alla ditta del caffè Izzo in via Passanti, quello al pub Sandwich di via Martiri d’Ungheria, la pioggia di proiettili contro la macelleria di via Giovani XXIII e l’incendio doloso dal barbiere della stessa via Martiri d’Ungheria, il 29 agosto 2017, oggetto di un nuovo raid in via della Resistenza, nella nuova attività. Stesso discorso per un altro parrucchiere di via della Resistenza qualche anno fa, ed un’officina nel rione Ferrovia, la bomba ad un’auto di un pregiudicato a Mariconda. Raffica di colpi di proiettile poi, alla saracinesca di un’agenzia di scommesse in via Martiri d’Ungheria, di fronte alla Circum: era il 2013. Due bombe a casa di un ex consigliere comunale di maggioranza, in via Poggiomarino e uno di opposizione sul corso Nazionale (il gesto contro la casa dei suoi familiari). La bomba carta davanti alla studio di un avvocato penalista in via Roma lo scorso gennaio 2016, quella davanti al capanno di imprenditori di via Tora. Il raid incendiario all’auto in uso al fratello del sindaco (poi indagato per camorra lo scorso settembre), ma di fatto di proprietà di un imprenditore conserviero e presidente della società Partecipata Acse. La bomba al Roxy bar di qualche mese fa, la bomba carta anche davanti alla sala giochi di via martiri d’Ungheria (proprietario già preso di mira nella sua agenzia di scommesse nella stessa strada nel 2013), il raid di proiettili contro il bar di un pregiudicato a San Pietro, in via De Gasperi o la bomba contro il chiosco in piazza Falcone e Borsellino. E ancora: i colpi contro un distributori di benzina ad inizio estate 2017, la bomba al My Love di via Vitiello, i colpi contro il negozio di parrucchiere di via della Resistenza e il raid contro la pescheria ristorante di via Monte Grappa. Tutto ciò rappresenta uno scenario di vera e propria “guerriglia urbana”.

Fonte: http://www.puntoagronews.it/in-evidenza/item/54529-scafati-arriva-il-nuovo-tenente,-ad-accoglierlo-cinque-anni-di-bombe,-raid-e-camorra-la-gallery.html

se il Ministro fosse a conoscenza dei fatti sopracitati avvenuti a Scafati, nel salernitano e quali azioni, il Ministro dell’Interno, intenda attuare nel modo più efficiente e rapido possibile”.