“La proposta di inserire l’arte dei panificatori vesuviani nel patrimonio immateriale dell’Unesco non nasce oggi, ma nei mesi scorsi, ed è diventata concreta dopo che la stessa Unesco ha inserito nell’elenco l’arte dei pizzazioli napoletani, riconoscendone quell’unicità che contraddistingue anche i panificatori vesuviani”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che, nel Gambrinus di Napoli, ha illustrato le motivazioni alla base della richiesta insieme a Mimmo Filosa, presidente dell’Unipan, e ai sindaci di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, San Sebastiano al Vesuvio, Salvatore Sannino, e di Massa di Somma, Gioacchino Madonna, e a Gino Sorbillo, rappresentante dei pizzaioli napoletani.
“La nostra proposta, visto anche il riconoscimento dell’arte dei pizzaioli napoletani, ha concrete possibilità di essere accolta e crediamo che i panificatori vesuviani non abbiano nulla da invidiare rispetto a quelli francesi che producono la baguette che hanno richiesto un riconoscimento analogo” ha aggiunto Borrelli ricordando che “la proposta di inserimento nel patrimonio immateriale dell’Unesco si inserisce in un più ampio progetto di tutela e valorizzazione della panificazione nel vesuviano, partita con la lotta alla produzione e alla vendita abusive di pane e proseguita con l’impegno per la realizzazione della Cittadella del pane a San Sebastiano al Vesuvio”.
“La Cittadella del pane in una villa confiscata alla camorra permetterà di creare posti di lavoro perché inserirà San Sebastiano al Vesuvio nel circuito turistico regionale e nazionale grazie all’arte della lavorazione del pane” ha continuato Borrelli aggiungendo che “il pane vesuviano è unico anche perché, grazie a una particolare lavorazione della pasta con il lievito madre, conserva la sua bontà per otto giorni”.
“Per arrivare alla presentazione di oggi abbiamo lavorato per mesi per ricostruire la storia della lavorazione del pane vesuviano e abbiamo anche illustrato la proposta all’Ambasciatore Unesco, Caruso” ha sottolineato Borrelli aggiungendo che “per dare più forza alla proposta oggi abbiamo avviato anche una petizione che coinvolgerà in primis i paesi del vesuviano ma che si estenderà a tutta la Campania”.
I Sindaci presenti hanno sottolineato “l’orgoglio nel portare avanti questo progetto che valorizza un’eccellenza del nostro territorio”, mentre Mimmo Filosa, presidente dell’Unipan, ha auspicato che “il riconoscimento della lavorazione del pane vesuviano nel patrimonio immateriale dell’Unesco possa portare tanti giovani verso questo mestiere perché sono sempre di meno quelli disposti a lavorare di notte”.
A sottolineare il legame tra pane e pizza c’ha pensato Gino Sorbillo evidenziando che “esiste da sempre una sorta di alleanza tra panificatori e pizzaioli perché sono cugini dell’arte bianca”.