Emergono nuove responsabilità nei confronti dei due napoletani di 20 e 48 anni arrestati lo scorso luglio dai carabinieri di Vercelli per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona. Oltre ai primi episodi contestati ai due truffatori, dalle indagini condotte dalla procura vercellese sono emersi altri 43 casi di frode. Per lo piu’ anziane le persone prese di mira.
I due, che si spacciavano per avvocati, facevano leva sulla debolezza delle loro vittime per farsi consegnare gioielli, soldi e bancomat con relativo pin. I napoletani, che avevano stabilito la loro base in un hotel di Lodi, con un’auto a noleggio si spostavano in tutto il nord Italia. Per essere piu’ credibili, si avvalevano anche della complicita’ di alcune persone, in Spagna, che telefonavano a casa delle vittime facendo loro credere che alcuni parenti avevano avuto un incidente.
I malviventi sono accusati di avere accumulato un bottino di circa 100mila euro, tra oggetti preziosi e contanti. Molti i colpi messi a segno nelle province di Asti, Vercelli, Verbania, Torino e Novara.
ANSA