“Continuerò a monitorare, fin quando non saranno completate le operazioni di messa in sicurezza dell’intero stabile” dichiara il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe del Sorbo all’indomani della pulizia dell’area e della delimitazione della “sefty area” di uno edificio di via Fontanella.
“Alcune famiglie, da tempo, chiedevano interventi di messa in sicurezza a uno stabile in stato di abbandono in Via Tenente Fontanella, e la pulizia dell’area. Mesi di continui solleciti hanno portato all’avviamento dei lavori di diserbo e rimozione dei rifiuti accumulati in quell’area nel corso del tempo, per poi procedere con la messa in sicurezza dello stabile. Ne sono felice, ma al tempo stesso, mi rendo conto che ogni azione necessita di maggiore sinergia tra le parti chiamate in causa per poter dare risposte in tempi brevi, evitare pericoli e garantire serenità ai cittadini” dice Giuseppe Del Sorbo.
Lo stabile persiste in uno dei centri storci cittadini nei pressi del quattrocentesco Borgo degli Ardinghi dove sorgono anche alcune attività di ristorazione e di bread e breakfast. Lo scorso novembre ad attivarsi contro lo stato di degrado e rispondendo agli appelli degli abitanti del borgo fu proprio il consigliere comunale della Lega Giuseppe del Sorbo.
Il giovane consigliere più volte sollecitò e denunciò anche a mezzo social l’insostenibilità della situazione nel centro storico attivando gli uffici preposti ad avviare tutte le procedure necessarie per la messa in sicurezza nella zona. Obiettivo che è stato raggiunto nei giorni scorsi con un incisivo intervento di mezzi meccanici che hanno bonificato l’area interessata da conferimenti abusivi e continui. La zona nel febbraio del 2017 fu oggetto di sgombero per il pericolo di crollo di un vecchio fabbricato danneggiato e abbandonato dopo il sisma del 1980. Furono, in quel caso, sgombrate 17 persone, di cui 14 collocate in strutture di accoglienza mentre altre tre trovarono ospitalità presso conoscenti. Le operazioni di messa in sicurezza furono molto lente e complesse, visti gli spazi ristretti per operare.
Luciano Verdoliva