Vandalizzato senza nessun accorgimento preventivo. E’ ridotto male il Castello Doria. L’attiguo Palazzo, che fu anche dimora dei Principi Doria.
In preda ai vandali
Un Castello che nei secoli ha vissuto guerre e carestie è ormai preda del degrado e dei vandali che non risparmiano ripetuti atti vandalici alla struttura da tempo inaccessibile al pubblico, trasformato in cantiere per permettere i lavori di adeguamento strutturale ai fini della sicurezza e della protezione civile. Lavori che interesseranno il primo e secondo corpo della storica struttura medievale cittadina. Sono previsti interventi di adeguamento e miglioramento sismico per circa 1 milione 300mila euro.
Lavori eseguiti da una ATI (associazione temporanea d’imprese). Lungo il perimento del Castello resta il problema della scarsa vigilanza. Manca la sorveglianza ma in particolare la “videosorveglianza” precipua sentinella per questo luogo di grande interesse storico. L’aera del Castello infatti si colloca nel sistema dei borghi e un riferimento per il centro storico angrese. Un paese che negli anni ha ricevuto pure lo status di “Città d’Arte”. Il Castello Doria è ritenuto fondamentale risorsa e patrimonio artistico di una città che potrebbe pensare a un futuro rilancio turistico ripartendo proprio da Piazza Doria.
Una lunga lista di atti vandalici: parla Gina Fusco
Negli ultimi mesi si registrano numerosi atti vandalici e razzie all’interno dei saloni del Palazzo Doria. Azioni senza senso, distruttive che minano la struttura storica. L’ultimo atto vandalico al cantiere, così si può definire la struttura, ha generato non poca indignazione.” La notizia del secondo raid vandalico, nel giro di pochi mesi, ai danni del Palazzo Doria esige una ferma reazione” dice l’ex consigliera comunale Gina Fusco.
“Il simbolo della nostra città è stato danneggiato e sono stati trafugati libri antichi che fanno parte del nostro patrimonio storico e culturale, cosa che deve farci sentire derubati come comunità. Vedere il Castello, così come usualmente lo chiamiamo noi angresi, in uno stato di semi-abbandono è emblematico per tanti motivi. Mi fa davvero rabbia – prosegue Fusco – che si sia persa la possibilità di trasformarlo in un Polo museale”. Fusco infine precisa: “A partire dal maggio del 2016, infatti, avevo invitato a più riprese la passata amministrazione a cogliere l’opportunità di candidare il Castello Doria come sede del Museo Archeologico Provinciale dell’Agro, venendo incontro a un’esigenza concreta della Provincia che ci avrebbe assicurato un salto di qualità e la garanzia dei servizi di guardiania e custodia. Ora staremmo raccontando tutt’un’altra storia, ma nessuno si scuserà per l’inerzia e l’improvvisazione con cui è stata affrontata ogni questione in questi anni”.
Luciano Verdoliva