Scafati. L’appello dei commercianti: “stop alle tasse”

Confesercenti lancia l'appello alle Istituzioni: "la chiusura delle attività per l'emergenza sanitaria comporterà danni enormi"

“Il danno è enorme e di difficile quantificazione. Sarà difficile ammortizzare l’enorme perdita generata dall’emergenza di questi giorni”. E’ l’allarme di Giulio Chirico, portavoce della Confesercenti cittadina, e di Vincenzo D’Aragona, a capo dell’associazione Scafati Cresce. Il commercio scafatese, già piegato dalla profonda e persistente crisi che vive la città dallo scioglimento ad oggi, è chiamato a far fronte anche allo stop imposto dal Governo per far fronte all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus. Nonostante le attività di ristorazione e i bar possono restare aperti, seppur con le dovute limitazioni, crescono di giorno in giorno quelle che scelgono di restare totalmente ferme. C’è chi si organizza per offrire il solo servizio a domicilio, e chi si affida alle tante app che permettono di gestire le consegne attraverso la rete. Fatto sta che il danno economico sarà ingente, e sarà difficile, se non oggettivamente impossibile, far fronte alle tante incombenze di natura economica e tributaria che ogni attività è chiamata ad affrontare. Affitti, mutui, tasse, utenze, per loro al momento non esiste stop o virus che tenga. Una beffa nella beffa per le centinaia di partite iva scafatesi. “Al mancato fatturato immediato si dovrà sommare tutto quello che inevitabilmente seguirà dovuto al non aver potuto svolgere in modo continuativo le attività con l’enorme incidenza degli investimenti fatti a inizio anno” denuncia Chirico. In questi giorni concitati la Confesercenti si è interfacciata con Palazzo Mayer, sul tavolo una serie di richieste mirate al contenimento dei disagi economici derivati dalle misure imposte dalle ordinanze che man mano diventano sempre più restrittive. “Si è fatta richiesta all’amministrazione comunale di implementare canali di supporto/alternativi per la richiesta di documenti eventualmente necessari alla cittadinanza e le relative modalità di recapito – continua Chirico – la sospensione dei termini per la presentazione di istanze, dichiarazioni, richieste in autotutela relative ai tributi locali e la sospensione dei termini di pagamento dei tributi comunali, gestiti in maniera diretta oppure affidati a terze concessionarie, in scadenza nei termini di vigilanza dell’ordinanza. Si è certi che queste richieste debbano essere accolte per contribuire in maniera giusta e solidale nei confronti di imprese, famiglie e cittadini e sarà una misura, al pari di quelle nazionali già intraprese ed a quelle in itinere, che darà la spinta necessaria alle nostre imprese per ripartire appena l’emergenza sanitaria sarà contenuta e normalizzata”. Le attività commerciali sono state anche chiamate alla sanificazione dei propri locali, a loro spese, oltre ad attivare tutti gli accorgimenti per evitare gli assembramenti e disporre le idonee misure di igiene. Altri costi, da sostenere in tempi decisamente ridotti. C’è chi con difficoltà è riuscito a sostenere, chi ha preferito sospendere le attività e chi invece ha chiesto una proroga. Ed è l caso della Scafati Cresce. Una proroga accolta dal sindaco Cristoforo Salvati, che ha “ammorbidito” la sua ordinanza. “Una decisione importante – sottolinea D’Aragona – Ringrazio il sindaco Cristoforo Salvati e il consigliere Alfonso Di Massa per averci ricevuti e aver capito la situazione drammatica che c’è in questo momento a Scafati, concedendo la proroga”. Anche per la Scafati Cresce diventa indispensabile il posticipo dei pagamenti. “I recenti provvedimenti del Covid19 hanno portato al fermo totale delle vendite nella nostra città, come l’intera Nazione, che ci lasciano una scarsissima autonomia di liquidità – sottolinea ancora D’Aragona – chiediamo pertanto la sospensione dei termini di pagamento per assegni, ri.ba, cambiali, mutui, tasse, contributi e fitti per un periodo di almeno 60 giorni, che ci permetta di poter superare l’emergenza”.

Adriano Falanga

Redazione

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