Subito la Consulta per il Commercio, un pacchetto di sgravi per il rilancio del Commercio post Covid-19 e riapertura del mercato settimanale. Sono questi i principali punti da cui parte oggi l’azione amministrativa del neo assessore al Commercio Nunzia Di Lallo. “L’emergenza sanitaria ha accentuato le difficoltà e i disagi che le attività commerciali stavano attraversando – dice la Di Lallo – è necessario che l’amministrazione metta in campo una serie di iniziative mirate a risollevare il settore”. Iniziative immediate, perché la crisi è oggi, non è una prospettiva futura. “Ho già avviato l’iter per riaprire il mercato settimanale nel rispetto del Dpcm. Ritengo fondamentale e non più rinviabile il rilancio della Consulta per il Commercio, uno strumento indispensabile per fare rete tra gli operatori e le Istituzioni. Bisogna mettere assieme proposte condivise, ragionare su un unico binario, evitando di disperdere proposte e idee nei meandri del politichese”. Sarebbe a dire? “Che gli interessi politici in questo momento vanno accantonati. Per quanto mi riguarda comincerò ad incontrare da subito le diverse associazioni di categoria, ma è necessario dare voce a tutti”. Come? “Attraverso un’assemblea pubblica, non appena le misure restrittive lo permetteranno. Insisto con il dire che bisogna parlare un solo linguaggio”. La fase2 ha lasciato indietro numerose attività che sono ancora chiuse e riapriranno con pesanti limiti riguardo la suddivisione degli spazi. E Scafati non ha una media ristorazione, bensì vive di decine di piccole attività a conduzione familiare o personale. “Infatti, le dimensioni medie delle nostre attività non permettono una idonea suddivisione degli spazi interni, e chi non ha la possibilità di uno spazio all’aperto si ritroverà pesantemente danneggiato”. E quindi? “Quindi penso di rivedere il regolamento per i dehors, cercando di capire come compensare la perdita dello spazio interno concedendo a tariffa agevolata il suolo pubblico laddove possibile. Con l’assessore Paola Tedesco stiamo verificando i margini economici di manovra”.
Adriano Falanga