Angri. Il caso.
Scoppia il caso “Twitter”. Nel mirino il primo cittadino Cosimo Ferraioli. Post pubblicati con costanza, soprattutto nelle ore notturne evidenziano una indole diversa da quella rassicurante delle dirette social in emergenza pandemia. Commenti ruvidi e poco istituzionali, spesso sono dei “retwitt” come si dice in gergo social, ovvero condivisioni. Commenti dai toni accesi. Non è ancora chiaro se è lo stesso primo cittadino a scrivere su Twitter o qualche suo fidato collaboratore.
Ispirazioni leghiste.
La matrice comunicativa è in linea con quella attuata dalla Lega, movimento per il quale Cosimo Ferraioli da anni ormai nutre accese e interessate simpatie tanto da mettere in crisi, qualche anno fa, la sua maggioranza accogliendo il gruppo consiliare leghista. “O il Sindaco di Angri (e chi scrive per lui) è completamente impazzito o qualcuno si è impadronito del suo account Twitter ed egli farebbe bene a denunciare” scrive sul social Gina Fusco dirigente del Partito Democratico cittadino.
Commenti molto pesanti e poco istituzionali.
Twitter pesanti che vanno dal “vaffa” all’augurio di trapasso ai “piddo – liberisti” con l’augurio in dialetto: “annà murì” questi alcuni dei recenti commenti. C’è anche “l’estinguetevi tutti”. Un campionario incredibile che manifesta una caduta di stile e una preoccupante deriva istituzionale. “Signor sindaco, finché rappresenta un’intera comunità, si dissoci con forza da tale squallore, qualunque sia la sua genesi. Comprenderemo” conclude Gina Fusco.
Luciano Verdoliva