La sua adolescenza.
Dal prete della parrocchia, dagli insegnanti ai compagni di classe, tutti dicevano che era un “Ragazzo Speciale”, dopo la sua morte la Congregazione delle Cause dei Santi ha concesso il nulla osta per l’avvio dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione. Lo sport, il computer e poi, ogni giorno, la messa e la recita del Rosario. Un ragazzo come gli altri, ma che aveva qualcosa di diverso che lo faceva sentire amico di tutti. A sette anni Carlo chiede di poter ricevere la Prima Comunione, Monsignor Pasquale Macchi, già segretario di Paolo VI, dopo averlo ascoltato ne garantisce la maturità e la formazione cristiana tale per ricevere il Sacramento.
La sua Vita.
Quella di Carlo è una vita normale con un punto fermo, speciale: la messa quotidiana, perché diceva in quel periodo: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”. Carlo ha un carattere forte, dirompente. La sua passione per il computer lo porta a studiare nuovi programmi. E gli piace anche giocare alla Play Station con gli amici. In camera ha un grande quadro di Gesù e tutti lo possono vedere. E invita i suoi compagni ad andare insieme a messa, a riconciliarsi con Dio. A pranzo fa mettere nei contenitori il cibo che avanza per portarlo ai clochard della zona.
Gli episodi speciali.
Negli anni 2000 tanti episodi lo consacrano ancora di più Speciale. Nel 2002 accompagnando i genitori al Meeting di Rimini prende spunto per organizzare una mostra sui miracoli eucaristici, in quel periodo era aiuto catechista. Si mette all’opera, le sue conoscenze informatiche sono un grande aiuto, ci mette anima e corpo si documenta, chiede ai genitori di accompagnarlo in giro per l’Italia e l’Europa al fine di reperire materiale fotografico. Coinvolge tutti, “esaurisce” tre computer, dopo tre anni la mostra è pronta. Nell’estate 2006, in vacanza, Carlo chiede alla mamma: «Secondo te, devo farmi sacerdote?». La donna risponde semplicemente: «Lo capirai da solo. È Dio che te lo farà capire».
La sua malattia, la morte.
Improvvisamente i primi di ottobre Carlo si ammala, sembra una normale influenza, viene ricoverato dopo pochi giorni al San Gerardo di Monza. Si scopre che non è influenza, bensì leucemia fulminante, il tipo M3, la peggiore. Il giorno del funerale la chiesa e il sagrato sono strapieni. Tanta gente dopo la morte ha voluto conoscere le gesta in vita di questo ragazzo, e tanti con i suoi esempi hanno trasformato la loro vita.
I suoi pensieri.
Tramite chi lo aveva conosciuto e attraverso il mondo di internet, la sua storia e i suoi pensieri vengono conosciuti. Per tanti giovani diventa un esempio di come è possibile vivere la fede. Qualcuno racconta la propria conversione. E poi la mostra, che arrivando in ogni parte della terra intenerisce i cuori di chi incontra la figura di Carlo.
Aldo Severino.