Pompei. Rispettare le regole contro il Coronavirus per il turismo di prossimità

Si prospettano sei mesi di resistenza attiva per il ceto turistico e commerciale di Pompei. Sarà necessario per molti operatori in difficoltà fare, ancora una volta, di necessità virtù. Probabilmente la crisi pandemica complicherà gli spostamenti a lungo raggio, e di conseguenza sarà sacrificato il turismo, fino alla diffusione del vaccino. Per una città di Pompei abituata ad “arricchirsi” di diecimila presenze al giorno che aumentando i consumi, e di conseguenza il giro commerciale della città che dal settore turistico (alberghi, bar, ristoranti e servizi) fanno arrivare rivoli di benessere nel settore socio – produttivo, sarebbe fatale arrendersi inermi alla sfortuna. Inoltre nei prossimi mesi il cambiamento climatico non aiuterà (come prima) nella fruizione di maggiori spazi aperti creati con la pedonalizzazione parziale di Pompei. A questo punto la parola d’ordine è di cercare d’incentivare al meglio il turismo di prossimità, facendo di Pompei il luogo ideale per la passeggiata e la gita fuori città. Pompei dovrà diventare un centro che accoglie bene e in sicurezza i visitatori dei fine settimana o di un’intera giornata. Le attrazioni sono quelle di sempre: gli scavi archeologici con iniziative, mostre e nuove aperture di domus e la magnifica cattedrale mariana, luogo di culto e di bellezza che in questo mese di ottobre è la meta privilegiata per milioni di pellegrini a cui si annette una ristorazione di alto livello e rinomanza. Per accogliere alla meglio il flusso turistico interno la parola d’ordine deve, però, essere il rispetto totale e condiviso delle regole di contrasto dalla pandemia e di quelle igieniche dalla Sanità da parte di tutti i pompeiani. La città di Pompei dovrà essere visto nell’immaginario collettivo come un centro Free – Covid con l’assunzione generalizzato di uno stile di vita e di attività, condiviso tra Amministrazione Comunale, Forze di Polizia, ceto commerciale e turistico e tutte e le famiglie pompeiane a partire dai giovani (che hanno la responsabilità della salute dei loro vecchi) e con comportamenti consapevoli e intelligenti dovranno dimostrare che la libertà è troppo importante e sarebbe un sacrilegio sacrificarla. Apprezzabile a questo punto l’invito che arriva dal presidente di Confcommercio di Pompei Luigi Longobardi. “Dovremo dimostrare la massima collaborazione del ceto commerciale al rispetto delle regole sanitarie – spiega Gino Pipol – misura della temperatura, igienizzazione di negozi, bar e ristoranti, rispetto della distanza di sicurezza e divieto degli affollamenti negli spazi circoscritti deve essere la regola generale”. Raccomanda il presidente di Confcommercio a Pompei perché solo negozi e ristoranti nel pieno rispetto delle regole sanitarie riceveranno da ora in poi l’apprezzamento di pompeiani e dei visitatori. Noi tutti come comunità di un centro turistico internazionale saremo chiamati ad offrire al mondo l’immagine di una città sicura dal punto di vista delle cautele contro il Corona Virus. Questo significa che le famiglie a Pompei devono fare la loro parte, con comportamenti virtuosi: mascherina sempre, distanza di sicurezza e massima igiene personale. Compete agli agenti di polizia sorvegliare col massimo impegno e richiamare severamente gli sconsiderati e gli incoscienti.

Mario Cardone

Redazione

Sito di informazione. Servizi giornalistici video e testuali 24 ore su 24 dall'Agro Nocerino Sarnese, Area Vesuviana, Monti Lattari, Valle dell'Orco e Valle Metelliana e Salerno Nord.