Sarno – Biogas, Canfora chiude anche il secondo impianto

"Rimozione immediata di tutti i cumuli maleodoranti, consistenti in derivanti dallo stoccaggio degli scarti e dei prodotti di origine vegetale,

Aria irrespirabile a Foce, Blitz dei vigili urbani ed ordinanza del sindaco  Giuseppe Canfora, che chiude anche il secondo impianto di Biogas, dopo il primo già raggiunto da provvedimenti.

 

L’ordinanza:

OGGETTO: Ordinanza di sospensione dell’attività dell’impianto di Biogas sito in Sarno

(SA) alla via Muro d’Arce, località Foce, di proprietà della Società Agricola Imet Energia a

r.l., controllata dalla Imets.p.a., sottoposta a procedura di fallimento. Provvedimenti e

predisposizione di controlli relativi alle prescrizioni.

 

IL SINDACO ORDINA

Alla Società Agricola Imet Energia

 

  1. la rimozione immediata di tutti i cumuli maleodoranti, consistenti in derivanti dallo

stoccaggio degli scarti e dei prodotti di origine vegetale, in particolare derivante

dalla lavorazione del pomodoro, scarti di fagioli e carote, depositati nelle vasche di

sedimentazione e/o nelle trincee ubicate nel piazzale esterno o sullo stesso piazzale

dell’impianto di biogas suindicato;

  1. l’osservanza e l’esecuzione delle disposizioni del Permesso a costruire n. 1634 del 12

Maggio 2012 e dell’Allegato A, al fine di evitare ogni danno e pericolo per la salute,

l’incolumità ed il benessere e la sicurezza della collettività, dei singoli e degli addetti,

di garantire il rispetto delle esigenze igienico — sanitarie ed evitare ogni rischio di

inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo nonché di ogni

inconveniente derivante da odori.

  1. l’adozione scrupolosa di tutte le cautele idonee ad evitare effetti negativi

sull’ambiente e, in caso si riscontrassero anomalie, la messa in atto di tutte le

opportune azioni ed interventi per porre rimedio.

  1. di evitare la diffusione di emissioni diffuse di odori al di fuori del perimetro

aziendale, procedendo sistematicamente al compattamento delle biomasse ed alla

loro copertura con teli plastici ancorati alle pareti di contenimento ed

opportunamente zavorrati, anche al fine di conservarle in modo ottimale.

  1. l’osservanza e l’esecuzione delle disposizioni dell’Arpac e quindi ordina di:

– tenere sempre coperte le trincee e di procedere frequentemente alla pulizia dei

piazzali, così come per i mezzi e tutte le attrezzature utilizzate nel ciclo

produttivo;

– effettuare con la giusta tempistica e con opportuna cautela, le operazioni di

carico/scarico e svuotamento delle vasche, effettuare tutte le operazioni del ciclo

produttivo maggiormente influenti sulla produzione di odori secondo le norme di

buona pratica tecnica, eliminando ogni forma di emissione odorigena al di fuori

del piazzale dell’azienda.

  1. l’esibizione del Registro delle sostanze avviate alla fase di digestione in cui annotare

il quantitativo, in peso e volume, di biomasse distinte per tipologia e la data di avvio

del processo di digestione anaerobica.

  1. l’esibizione di una Relazione tecnica con la quale vengano chiarite le modalità di

stoccaggio e smaltimento dei rifiuti e del digestato.

  1. l’esibizione della Relazione depositata entro 90 giorni dalla data del Permesso a

costruire, in cui sia indicata la stima della vita utile, le modalità di dismissione e di

smaltimento del materiale utilizzato nonché la prova del deposito della cauzione e

della congruità della stessa.

  1. di comunicare le modalità dello scarico delle acque reflue industriali provenienti

dall’attività di produzione nonché di ottemperare alle prescrizioni relative alle acque

nere dei bagni e servizi in vasca a tenuta con espurgo da ditte autorizzate.

  1. la sospensione di ogni attività lavorativa e produttiva fino al compimento di tutte le

attività richieste nei punti precedenti, che dovrà essere comprovata da

documentazione idonea che attesti l’avvenuto compimento delle operazioni richieste.

 

 

Redazione

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