Scafati. Mario Santocchio presidente sfiduciato, ecco i retroscena.
Passa la sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale Mario Santocchio. Con 15 voti a favore e appena 10 contro, la prima seduta sulle due previste si è chiusa a sfavore dell’avvocato Santocchio. “Immutata la stima alla persona e al professionista, non è in discussione la fiducia al sindaco e alla maggioranza, ma riteniamo che la città meriti un Consiglio Comunale meglio gestito”.
La mozione di sfiducia.
E’ Daniela Ugliano a introdurre la mozione di sfiducia verso Mario Santocchio, presentata in uno con Antonella Vaccaro, Pasquale Vitiello, Camillo Auricchio, Anna Conte, Paolo Attianese. Santocchio è accusato di essere ingerente e politicamente strumentale nella conduzione delle sedute, oltre ad andare oltre il suo ruolo Istituzionale, rilasciando dichiarazioni pubbliche su argomenti non di sua competenza. “La politica è anche questo, mi aspettavo che la questione si potesse risolvere in maniera meno mediatica all’interno della maggioranza – le parole del primo cittadino – l’avvocato Santocchio è una figura di alto profilo. Sono contro la mozione, anche perché ritengo che la città abbia altre priorità. E’ un argomento più politico che tecnico, a mio avviso”.
Maggioranza ormai in crisi. Più che uno strappo una frattura.
“Prendiamo atto che c’è una crisi in maggioranza, andiamo pure dal notaio a firmare le nostre dimissioni” dalla minoranza all’unisono Michelangelo Ambrunzo e Liliana Acanfora. “Non esiste più una maggioranza – rimarca Nicola Acanfora – si picchia il sacrestano per arrivare al parroco”. “Potevamo chiedere posizioni e discutere al chiuso della maggioranza, ma abbiamo preferito discuterne pubblicamente. A nostro modo di vedere le funzioni del Presidente non sono state svolte correttamente, non è una battaglia intestina” replica il cofirmatario Pasquale Vitiello.
Le accuse di Santocchio: “Un tentativo di estorsione”.
E’ schietta e diretta la replica del Capo dell’Assise. “Sento di non essere soltanto io l’oggetto dell’attacco. Potevo intervenire sull’atto, che trovo mancante di valide motivazioni, ma non mi sottraggo alla discussione. Non rinuncerò mai a pensare e a esprimere le mie opinioni politiche, come fatto su ex Copmes, farmacie e rifiuti. Ho forte la sensazione che questa sfiducia sia nata fuori dal consiglio come un atto di forza verso il sindaco – la difesa di Mario Santocchio – mi è stato chiesto dagli stessi firmatari di rinunciare anche alla carica di consigliere anziano. Un tentativo di estorsione per il quale produrrò denuncia”. Insomma, secondo Santocchio dietro tutto vi sarebbe una “regia” esterna che prepara il “terreno” alle prossime elezioni comunali. “Condivido le motivazioni, ma non la sfiducia, che è un atto politico” così Ida Brancaccio, smarcandosi dal suo capogruppo Vitiello. Entro dieci giorni la seconda votazione, necessario confermare almeno 13 voti a favore.
Adriano Falanga