Scafati. Verso la sfiducia. L’ultima arma di salvati: il CDA dell’Acse
Diventa realtà il CDA ACSE. Venerdì l’appuntamento presso un noto studio notarile per la sua costituzione. Un obbligo secondo l’amministrazione, un’ancora di salvataggio per l’opposizione. Cristoforo Salvati si gioca il jolly prima del voto al bilancio previsto per il 31 marzo. In questi giorni sta incontrando la sua coalizione, e questa mattina sarà faccia a faccia con i cinque dissidenti: Pasquale Vitiello, Antonella Vaccaro, Daniela Ugliano, Antonella Vaccaro, Paolo Attianese e Anna Conte. Assessorato alla Ugliano e una poltrona nel cda l’offerta del primo cittadino, pur di garantire un nuovo equilibrio nella sua squadra e arrivare sereno al voto di bilancio.
Auricchio si allinea alla maggioranza.
Dal canto suo Salvati vede il rientro di Camillo Auricchio, al quale sono passati i bollori dopo l’incontro avuto giorni fa con il leader di FdI Edmondo Cirielli. L’esponente di FdI garantisce l’assessorato ad Alfonso Di Massa, rimasto senza riferimenti consiliari dopo le decisioni di Conte e Attianese. “Sono convinto del fatto che, in questo delicato momento storico, sia dovere di tutti i consiglieri di maggioranza far fronte comune attorno al sindaco e a questa amministrazione, per senso di responsabilità e di appartenenza a questa comunità” ha fatto sapere.
Santocchio nuovamente alla carica.
Intanto Mario Santocchio si difende dalle accuse mosse dall’opposizione, che ha scritto al Prefetto di Salerno in merito alla convocazione dell’Assise per il giorno 26, in videoconferenza. La pubblicità sarà comunque garantita, fa sapere il consigliere anziano Presidente facente funzioni, dallo streaming della videoconferenza. “Resto basito dal comportamento di taluni consiglieri che erano assenti ingiustificati alla Conferenza dei Capigruppo. In detta sede avevo spiegato che, essendo il Consiglio Comunale del 26 marzo 2021 convocato in videoconferenza, non poteva essere inserita, quale punto all’ordine del giorno, l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale perché non consentiva e non consente la segretezza del voto richiesta dallo statuto”. Si terrà invece il 31 marzo, in uno con il voto al Bilancio. “Purtroppo ci sono elementi che fanno della polemica la loro cifra caratterizzante” la stoccata.
La polemica con Attianese e Vaccaro.
Fatto sta che è polemica anche per l’avvio della procedura per l’incompatibilità dei consiglieri di maggioranza Attianese e Vaccaro, entrambi firmatari della sfiducia. “Le verifiche sono state fatte dagli uffici sulla base di una denuncia, e a oggi quelle sono le proposte. Invito a chi riferisce che esistono altri nomi a farli, perché, ripeto, sono gli uffici che hanno proposto solo quelle due incompatibilità”. Il 7 aprile al TAR la discussione sul ricorso presentato contro la sua sfiducia. “Avevo diritto di difendermi, ritenendo di aver subito una ingiustizia. La mia è stata una sfiducia politica, che non è prevista dallo Statuto”. L’opposizione contesta anche l’assenza di un regolamento che disciplini la videoconferenza. “Anche qui dicono inesattezze. Il regolamento esiste ed è stato da me introdotto con decreto del Presidente del Consiglio numero 3, grazie alle normative introdotte dall’emergenza Covid”.
Adriano Falanga
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