Scafati. Consiglio di Stato; ex Papiro SUD, no al centro commerciale.
Ex Papiro sud, il Consiglio Di Stato accoglie il ricorso del Comune di Scafati. I giudici amministrativi hanno sospeso la sentenza del Tar Salerno che legittimava la società Ambiente ed Energia S.R.L., di proprietà della famiglia Scarlato, a riqualificare e riconvertire gli immobili in via Pertini, una volta sede della cartiera Papiro Sud. “Accogliendo l’istanza cautelare – ha spiegato il Sindaco Cristoforo Salvati – presentata dal nostro Ente, il Consiglio di stato ha sospeso, per l’effetto dell’ordinanza, l’esecutività della sentenza con cui il Tar aveva dato ragione alla parte ricorrente, paralizzando in tal modo l’azione amministrativa posta in essere innanzi al Tar per l’esecuzione della suindicata sentenza e riservandosi di fissare, con un decreto successivo, l’udienza per la trattazione nel merito del ricorso e la definizione della controversia. Se non avessimo fatto appello dinanzi al Consiglio di stato, ottenendo il menzionato esito favorevole, oggi il Comune di Scafati avrebbe subito l’esecuzione della pronuncia di primo grado del Tar”.
La sentenza impugnata.
La decisione di impugnare la sentenza del Tar fu adottata dal legale convenzionato Raffaele Marciano, nonostante il parere contrario di alcune forze di maggioranza, orientate piuttosto al tavolo di confronto con la nota famiglia di imprenditori scafatesi. Gli Scarlato erano disposti a cedere il 25% della volumetria totale al Comune, o sotto forma di suolo, o tramite la realizzazione di un’opera pubblica dietro indicazione dello stesso Ente. Sullo sfondo il diniego di permesso a costruire del 21 novembre 2018, rilasciato dal Responsabile del Settore Pianificazione e Sviluppo. Il progetto presentato dai tecnici della Ambiente e Energia consisteva nel recupero per uso commerciale e residenziale dell’opificio produttivo dismesso (una ex cartiera) in via Madonnelle. La riqualificazione consiste nella redistribuzione delle preesistenti volumetrie, previa demolizione dei corpi di fabbrica irrecuperabili, e nel cambio di destinazione d’uso di una porzione dell’opificio dismesso da industriale a commerciale/residenziale.
Il progetto
Indiscrezioni hanno sempre sostenuto della volontà della famiglia Scarlato di costruire un centro commerciale legato a una nota catena nazionale, oltre a destinare una parte degli edifici a succursale del liceo Caccioppoli. Palazzo Mayer, nel 2018 guidato dalla Commissione Straordinaria, si era difeso sostenendo, tra l’altro, anche la violazione ad una Delibera di Consiglio Comunale, la numero 3 del 2010. Una tesi avversata dalla società, che ha sostenuto l’inapplicabilità della stessa per effetto della legge regionale 1/2011, meglio nota come “piano casa”. La vicenda era finita anche in Consiglio Comunale, tramite una mozione del consigliere comunale del M5S Giuseppe Sarconio, che impegnava l’amministrazione ad aprire un tavolo di confronto con gli Scarlato, e su larga scala con tutti coloro che intendevano riqualificare siti dismessi. Corrado Scarlato pochi giorni fa, provocatoriamente, si era anche detto pronto ad acquistare lo stadio comunale assieme a una cordata di imprenditori.
Adriano Falanga
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