Ogni tanto riparte ed assume nuovi elementi la polemica sul degrado del cavalcavia Masseria Curato, costruito per deviare parte del traffico transitante per via Plinio e diretto verso il centro di Pompei o l’agro nocerino-sarnese. Si tratta di una percorso mai aperto, dopo la costruzione del cavalcavia. La scusa ufficiale é che non è stata dotata di una cabina elettrica che serve a fornirle l’energia necessaria la sua illuminazione notturna e per mettere in moto le pompe di assorbimento delle acque fluviali che arrivano alla sua base. Parliamo di scusa perché è cosa nota che se c’è un impedimento (tecnico e/o burocratico) e nessuno si interessa a rimuoverlo. Significa che si preferisce, per qualche motivo misterioso, soprassedere all’iniziativa. L’ultimo in ordine di tempo a protestare contro questo stato di cose è stato il giovane consigliere comunale di minoranza, Salvatore Caccuri, che ha messo a fuoco (con un comunicato alla stampa) la problematica del degrado a pochi metri dal Parco Archeologico che non fa bene all’immagine di Pompei(prostitute, spazzatura e quant’altro formano la lista dell’insufficienza (o totale mancanza) di servizi comunali (dall’igiene urbana per finire alla vigilanza per la legalità). Esame che 8una volta che si trova) Caccurri estende al centro di Pompei richiamando l’attenzione anche sulle cause di aumento preoccupante della micro-delinquenza. A questo punto risulta evidente l’esistenza di un formidabile capitolo tra i motivi di dissenso civile nei confronti dell’amministrazione comunale di Pompei. Riguarda i disservizi, ritardi ed opere incompiute, o eseguite male, che attendono l’iniziativa di qualcuno che “sbrogli” le pratiche a monte degli impedimenti (veri o presunti) che in qualche caso (esempio campo Bellucci) si avviano verso il percorso infinito che porta all’eternità.