Gli studenti dell’I.I.S. Pacinotti sono stufi di visitare quotidianamente una sede centrale piena di pericoli strutturali, ieri una mobilitazione per la città di Scafati. Il grande problema dell’edilizia scolastica sul territorio salernitano continua ad aggravarsi mese dopo mese, in particolar modo all’interno delle sedi di formazione storiche dell’area come nel caso dell’istituto statale superiore Antonio Pacinotti, che dopo oltre 50 anni di esistenza rischia ogni giorno di crollare a pezzi. Tante sono state le promesse della Provincia di Salerno sia ai tempi dell’ex presidente Canfora sia attualmente con l’attuale presidente della Provincia Michele Strianese, ma oltre qualche progetto frutto di una forte pressione, poco è stato fatto davanti alle criticità che ogni giorno escono fuori sempre più prepotentemente. Le gocce che hanno fatto traboccare il vaso sono state l’ennesima infiltrazione di pioggia all’interno della classe, e una perdita della caldaia a pochi passi da fili elettrici scoperti, facendo partire lo sdegno degli studenti. E’ stato così organizzato ieri mattina un momento di forte protesta da parte degli studenti, che hanno bloccato la città di Scafati in un cordone formato da oltre 300 studenti, con a capo un lungo striscione che ricorda l’importanza di strutture sicure per garantire un reale diritto allo studio.
“In queste scuole che ci cadono in testa non faremo lezione! Negli ultimi due anni di pandemia abbiamo capito quanto sia importante il diritto alla salute, ma questo non limitarsi alla semplice tutela dal coronavirus. Istruzione e salute sono due grandi diritti che mai devono essere minacciati.” Sono le parole di Pasquale Avvisati, referente dell’Unione degli Studenti Agro-Vesuviano e uno degli organizzatori del momento di sciopero, che spiega anche come questo momento è semplicemente una tappa di una lotta che gli studenti hanno iniziato nelle settimane scorse, culminato in un incontro lo scorso 19 novembre 2021 a Napoli con l’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini, concluso con promesse non mantenute. “Proprio per questo, scendiamo nelle strade della nostra città per iniziare il cambiamento a partire dalla condizione delle nostre scuole. Riscaldamento non funzionante, laboratori e luoghi terzi alla classe inesistenti, infiltrazioni pericolose situate vicino prese di corrente, sono solo alcune delle cose che vediamo nella nostra scuola e non solo, ma Scuola si può fare in queste condizioni?” conclude Avvisati.