Paola Panariello. La mia idea di “Pulmino della Solidarietà”

Un “Pulmino della Solidarietà”. Per il momento è un progetto da realizzare ma non impossibile. Lo pensa Paola Panariello

Paola Panariello
Paola Panariello

Paola Panariello. La mia idea di “Pulmino della Solidarietà”

Un “Pulmino della Solidarietà”. Per il momento è un progetto da realizzare ma non impossibile. Lo pensa Paola Panariello, affermata imprenditrice dell’agro, che da alcuni mesi sta dedicando forze, tempo e anche risorse economiche per scopi benefici. Panariello resta attenta osservatrice delle istanze del territorio in questo particolare momento di emergenza sanitaria che sta notevolmente aumentando il divario sociale tra le fasce della popolazione con le strutture pubbliche, ormai in costante criticità, contesto nel quale anche i servizi alla persona risentono di queste palesate difficoltà di azione.

Una fase di studio

Panariello e i suoi collaboratori stanno studiando un possibile piano di sostegno esterno e d’appoggio ai servizi sociali convenzionali dei comuni immaginando l’allestimento di un “pulmino sociale” di supporto mobile in grado di venire incontro alle istanze di molte famiglie dell’agro impossibilitate ad accedere anche ai servizi minimi di base a supporto della persona. “Per il momento ci stiamo confortando anche con esperti e addetti ai lavori del settore per capire e valutare in che modo possiamo agire in sinergia anche con gli ambiti sociali dei piani di zona attivi nell’agro nocerino sarnese, senza assolutamente interferire o sostituirci alla loro mission” dice Panariello.

Un progetto che possa amplificarsi

“Un passaggio delicato che richiede attenzione e soprattutto una profonda coscienza del terzo settore – dice l’imprenditrice – ma che certamente potrà concretizzarsi in tempi molto ristretti. Immaginiamo un pulmino non solo per il trasporto di persone in difficoltà che necessitano di assistenza, ma anche un vero e proprio punto di riferimento a sostegno di chi non ha sostegni alla mobilità, vogliamo che questo mezzo possa diventare, se possibile, anche un punto di riferimento mobile nei vari paesi dell’agro e magari possa essere “pilota” a un progetto ben più articolato e ampio che possa coinvolgere anche altri stakeholder e colleghi imprenditori. Ci riserviamo ancora un po’ di tempo per rendere materiale l’idea ma stiamo correndo e faremo presto la nostra parte se possibile. Ho voluto rendere pubblica l’idea proprio per catalizzare l’interesse su questo progetto che ci entusiasma e lanciare un appello a quella parte società civile sensibile a queste iniziative” conclude Panariello.

Redazione

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