Scafati. Farmacie, il consorzio batte cassa, chiede 5 milioni di euro da Palazzo Mayer

Due milioni di euro di perdite nel solo 2020, altri 700mila accumulate nel biennio precedente, in uno con i quasi 2 milioni di euro del ristoro dovuto per il recesso dall’ente consortile.

Farmacie comunali
Farmacie comunali

Due milioni di euro di perdite nel solo 2020, altri 700mila accumulate nel biennio precedente. Sarebbe questa la somma che il Consorzio Farmaceutico avrebbe chiesto al Comune di Scafati, in uno con i quasi 2 milioni di euro del ristoro dovuto per il recesso dall’ente consortile. Un credito di cinque milioni di euro che il Consorzio ha iscritto nei libri contabili a carico dell’ex socio di maggioranza. Un recesso voluto dalla commissione straordinaria nel 2018, che ha comportato la decisione di vendere le cinque farmacie comunali presenti sul territorio scafatese. Il bando è stato appena consegnato alla Stazione Unica Appaltante, incaricata da Palazzo Mayer di alienare le strutture in singoli lotti, a partire da quella locata al centro Plaza, stimata in circa 3,5 milioni di euro. Bando che il Cfi è deciso a bloccare, fino a che non avrà visto saldare il suo credito. Un primo decreto ingiuntivo per il solo ristoro è stato sospeso dal Tar, che ha chiesto all’azienda consortile ulteriore documentazione a supporto del suo credito. Secondo Palazzo Mayer, la cifra è spropositata e immotivata, ed è ciò che è stato ribadito pochi giorni fa, quando una delegazione scafatese si è incontrata con i vertici del Consorzio. Dopo il recesso, avvenuto tre anni fa, il Cfi in tacito accordo ha continuato a gestire le farmacie scafatesi, garantendo la continuità assistenziale e occupazionale. Fatto sta, che in questi anni, in assenza di qualsivoglia convenzione scritta, Scafati non ha avuto contezza di tale gestione, a quanto pare non ottimale, considerate le perdite accumulate. Un fatto anomalo, visto che risultano essere le uniche farmacie che in tempi di Covid non abbiano prosperato. “Le richieste del Consorzio sono infondate e illegittime, e vanno contrastate in sede giudiziaria. Assurdo chiedere al Comune di Scafati 5 milioni di euro, come se dovessimo essere noi a ripianare le note difficoltà economiche in cui versano”, le parole di Mario Santocchio. “Sono quasi tre anni che in Consiglio comunale chiediamo chiarezza e trasparenza – così Michele Grimaldi dalla minoranza – Nessuno sa in questi anni chi abbia gestito le cinque farmacie, chi abbia deciso spese e acquisti, chi abbia tenuto inventario e magazzino. E adesso nessuno sa a chi spetti pagare i debiti generati, e che futuro avranno i dipendenti. Oltre il fatto che decidere le modalità di vendita delle cinque farmacie è compito del Consiglio comunale, non della Giunta o di qualche dirigente. Mi auguro che al più presto gli organi di controllo facciamo luce su questa vicenda”. A Grimaldi fa eco Teresa Formisano. “Rischiamo un danno erariale enorme se il contenzioso economico con il Consorzio delle Farmacie non viene risolto prima della pubblicazione del bando e della vendita. A chi conviene davvero questa dismissione? Di certo non ai dipendenti attualmente in forza nelle farmacie. In qualità di lavoratori e dipendenti pubblici vanno salvaguardati e tutelati e non mi pare ci siano accordi con i sindacati”.

Adriano Falanga