Pompeii. Il bacio più famoso della storia

Pompei antica con le sue pitture che parlano d’Amore eterno strizza l’occhio anche alle coppie di innamorati, grazie al romantico affresco del bacio più famoso dell’iconografia dell’Antica Città. Il bacio che si può ammirare nella Casa dei Casti Amanti.
Questanno un calendario di aperture straordinarie del Parco Archeologico partirà dal 14 febbraio, giorno di San Valentino dalla casa dell’Ara Massima, che richiama in più modi il tema dell’amore, dall’affresco di Narciso perso nella sua immagine alla raffigurazione della dea della Luna Selene, innamorata del giovane pastore Endimione, eternamente addormentato per l’intervento di Zeus, cosicché Selene lo possa contemplare tutte le notti.
Nella giornata di San Valentino le coppie di innamorati di tutte le età che vengono a visitare Pompei mette in paragone i modi di manifestare l’amore tra i tempi moderni e quelli antichi. Senza dubbio le poesie d’amore di Catullo, Seneca o Virgilio che si conoscevano (e si recitavano) frequentemente nell’antica Roma (come a Pompei) erano più spontanee di quelle dei Baci Perugina.

Del resto, nulla è stato più antico e potente dell’amore e i migliori poeti vi dedicarono interesse fin dai tempi antichi. È successo che Pompei fu distrutta dal Vesuvio, successivamente è finito l’Impero Romano, ma i versi in latino che hanno declinato l’amore a Roma e Pompei persistono nel loro immenso fascino.

Ciò è particolarmente evidente quando si parla d’amore come nel caso di Cicerone: “Nil difficile amanti puto” ovvero “Nulla è difficile a chi ama”. Oppure di Seneca: “Si vis amari, ama” tradotto “Se vuoi essere amato, ama”.

Il verso più appropriato per un amore “stagionato”, invece, è: “Nec sine te nec tecum vivere possum” di Marziale. Vale a dire “Non posso vivere con te, né senza di te”.

Oppure con il verso di Catullo “Difficile est longum subito deponere amorem”, cioé: “È difficile guarire di colpo da un amore durato a lungo”. Per un amore contrastato vale il verso di Virgilio con “Improbe amor, quid non mortalia pectoria cogis!” tradotto in “Crudele amore, a che cosa non forzi i cuori degli uomini”.
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Alla fine il più grande di tutti è lo stesso Virgilio quando recita: “Omnia vincit amor et nos cedamus amori”. Tradotto: “L’amore vince tutto e noi cediamo all’amore”. Frase che racchiude la potenza dell’amore che tutto può, che distrugge qualsiasi ostacolo e piega la volontà dei più ostili tra gli uomini.

Non a caso Dante Alighieri, che scelse Virgilio come guida nel “percorso dell’anima”, concluse la Divina Commedia con “Amor che muove il sole e le altre stelle”.

Gerardo Bosso

Gerardo Bosso nasce come regista cinematografico per poi specializzarsi come content creator ( creatore di contenuti per pagine web), fondatore, editore e produttore di Amarcord Produzioni che tra YouTube, Facebook ed Instagram conta più di 100 milioni di visualizzazioni.