E’ un buon San Valentino per Cristoforo Salvati. Nel giorno della festa in cui ci celebra l’amore, il primo cittadino riesce a superare il voto di sfiducia, grazie alla rottura tra i suoi consiglieri dissidenti. Si astengono Paolo Attianese e Antonella Vaccaro, vota a favore invece Anna Conte, passando così all’opposizione. Il gruppo si è sciolto come neve al sole, e la loro determinazione a sfiduciare il Sindaco, peraltro ribadita fino a sabato sera ai colleghi di minoranza, è durata giusto il tempo di azzerare la giunta. E’ stato un fine settimana frenetico e convulso. I tre dissidenti sabato pomeriggio avevano ribadito ai colleghi di opposizione la loro volontà di ritornare al voto anticipato, purché, dal voto di sfiducia, fossero nati i presupposti per un progetto condiviso e alternativo all’attuale amministrazione. Un progetto che avrebbe visto protagonista l’imprenditore Corrado Scarlato, loro candidato sindaco di riferimento. Evidentemente l’incontro non li ha soddisfatti, forse si attendevano un si condizionato alla candidatura di Scarlato, piuttosto precoce, fatto sta che qualcosa è cambiato. “Non cerchiamo posizioni e incarichi, non abbiamo chiesto l’azzeramento della giunta, restiamo sulle nostre posizioni” avevano dichiarato venerdi pomeriggio i tre dissidenti. Alla fine però, complice il fine settimana a disposizione, la mediazione delle colombe ha avuto la meglio. Cosa ha spinto al passo indietro sarà evidente con la nuova giunta, che il primo cittadino dovrebbe nominare a stretto giro. Un assessore esterno da affiancare a Raffaele Sicignano, e deleghe importanti come urbanistica e vicesindacato, potrebbe essere la contropartita. Se così fosse, sanata una frattura se ne aprirebbe un’altra con la Lega, che si vedrebbe sottratto il vicesindacato. La sensazione è che l’agonia politica dell’amministrazione sia solo rinviata alla prossima lite, al prossimo braccio di ferro, che si andrà a concretizzarsi nel voto al bilancio previsto per fine marzo. Agli onori della cronaca anche una pesante lite tra Corrado Scarlato e Paolo Attianese. I due, sabato scorso, hanno sfiorato la rissa solo grazie a coloro che erano presenti, in un noto bar del centro. Motivo della lite il sostegno all’assessorato di Pasquale Vitiello, fraterno amico dell’imprenditore ma avversato da Attianese, che avrebbe gradito un nome diverso. E’ stato un lungo intervento quello di Salvati, che parlando direttamente ai cittadini collegati tramite streaming, ha toccato, a suo parere confutandoli, tutti i motivi che hanno spinto la minoranza a produrre la sfiducia. Al momento del voto sceglierà di non assistere, uscendo fuori. Saranno presenti in 24, con le due astensioni prenderanno parte al voto in 22. Alla fine saranno 11 i voti, sia a favore che contro. Salvati resta sindaco, ma registrerà un altro pezzo mancante, quello di Anna Conte, fedelissima di Scarlato, che passa all’opposizione dopo Nicola Cascone. Sarà la ricomposizione della giunta a sancire il nuovo, seppur risicato, assetto di maggioranza.
Scafati. Salvati salvo, si dissolvono i dissidenti
Il gruppo si è sciolto come neve al sole, e la loro determinazione a sfiduciare il Sindaco, peraltro ribadita fino a sabato sera ai colleghi di minoranza, è durata giusto il tempo di azzerare la giunta.