Salerno. Scuola: niente studio e lavoro per i giovani post COVID
Istruzione e lavoro post pandemia e giovani. Il fenomeno più socialmente rilevante è quello legato all’uscita anticipata dal sistema dell’istruzione e alla conseguente disoccupazione. Un problema rilevante anche per i giovani del Salernitano dopo la pandemia. Secondo quanto riporta “Il Mattino” l’esercito dei cosiddetti “Neet”, ovvero quei giovani che rifiutano qualsiasi forma di educazione, d’inserimento sociale e di lavoro, è in sostanzialmente incremento.
Lo studio
A metterlo in evidenza è uno studio incrociato dei dati Istat ed Eduscopio. Nel Salernitano sarebbe il 32,2% dei giovani tra i 19 anni e i 29 anni che ha smesso di lavorare e studiare. Una intera generazione che sarebbe coinvolta in una spirale di marginalità e motivazione. Nel salernitano risultano residenti 133.642 giovani tra i 19 e i 29 anni di cui 43.032 giovani (neo laureati o diplomati in stato di disoccupazione) hanno perso la speranza di entrare nel mondo del lavoro e non vedono più nello studio un volano di stabilizzazione. Numeri che fanno preoccupare. Molti di questi giovani restano a casa con i genitori, perdendo la speranza del domani.
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Un fenomeno negativo che incide
I Neet si insinuano anche nell’ombra del sistema della formazione a causa dell’aumento dell’abbandono precoce della scuola. L’Ufficio scolastico campano, sempre secondo “Il Mattino”, evidenzia che nel salernitano il 14,8% degli studenti non frequenta più le lezioni regolarmente e le assenze superano anche i 20 giorni di allontanamento volontario dalle lezioni. Dalla frequenza a irregolare al passo dell’abbandono definitivo dello studio è molto breve. La scuola come istituto educativo e formativo, in questo caso, deve necessariamente chiedersi come venire incontro alle esigenze di formazione dei ragazzi con il chiaro obiettivo di offrire una offerta formativa consona con il mondo del lavoro, in tempi brevi, dopo il diploma.