Scafati. Fondo Nappo, dopo la sanatoria, l’ok ai fondi Pnrr
Sul filo del rasoio, arriva la sanatoria degli immobili abusivi nel fondo Nappo, e la delibera di Giunta nella quale lo stesso bene viene candidato per i fondi Pnrr. Scade infatti oggi il termine ultimo per accedere ai fondi disponibili con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il via libera è arrivato dal consiglio comunale martedi sera, grazie al voto unanime di maggioranza e opposizione, che hanno dichiarato i sette cespiti costruiti abusivamente, beni di interesse pubblico. Una soluzione che ha permesso a Palazzo Mayer di sanare quegli abusi realizzati dai precedenti gestori del fondo agricolo di oltre 120 mila quadri, confiscato al clan Galasso e trasferito al Comune di Scafati nel 2016. Assegnato a mezzo bando pubblico, nel 2018, all’Ats Terra Viva, l’associazione è stata frenata da quegli abusi presenti, che di fatto ne ostacolavano l’accesso ai finanziamenti previsti per i beni confiscati. La sua riconversione era limitata agli orti urbani, mentre con la sanatoria si potranno concretizzare progetti di utilità sociale e culturale. Nonostante la volontà dell’amministrazione di superare gli ostacoli, la burocrazia sembrava alzare un muro per la sanatoria. “Abbiamo scritto una grande pagina di legalità – le parole del sindaco Cristoforo Salvati – il fondo Nappo, bene agricolo confiscato alla camorra, potrà partecipare a un bando per il Pnrr grazie al voto unanime di maggioranza e opposizione”. Provvidenziale, si scoprirà poi in Aula, è stato l’interessamento del Prefetto di Salerno Francesco Russo, che il 10 marzo ha voluto incontrare il primo cittadino per sbrogliare la matassa. “Io c’ero a quella riunione, ho visto il grande lavoro che hanno fatto gli uffici per arrivare a questo risultato – svela il consigliere di minoranza Michelangelo Ambrunzo – voglio lodare pubblicamente il geometra Picaro”. Nella stessa seduta, l’assise ha anche dato il via libera, sempre votando compatta, ad una revisione della toponomastica. Ad emergere è la volontà di intitolare una struttura pubblica alla memoria del dottor Alberto Pesce, che sul fondo Nappo si era molto prodigato. “La battaglia contro il clan Galasso, al quale quel bene era stato confiscato, è stata uno dei tratti distintivi dell’azione politica e istituzionale di Alberto e della sua comunità politica – ricorda Michele Grimaldi – Ne parlava sempre con orgoglio, rivendicando in quella battaglia contro la possibilità di una clinica privata a scapito della sanità pubblica, il suo essere assieme medico e militante”. Il 28 settembre 1943 sarà ricordato dedicandogli l’area antistante Palazzo Mayer, mentre la rotonda sul corso Nazionale prenderà il nome del cavaliere Alfonso Buccino. “Non vogliamo essere divisivi rispetto alla celebrazione di personaggi storici. Discutiamone assieme”, l’invito di Salvati.
Adriano Falanga