Angri ma anche Campania. Il 118 sistema complesso d’intervento
Una frattura del femore, una caduta. Chiamato il 118 la telefonata per assurdi meccanismi viene rimbalzata dall’operatore tra Salerno e Napoli e viceversa per alcuni minuti. La telefonata parte da Angri, ma potrebbe essere qualunque posto dell’agro nocerino e della Campania. L’operatore trova una macchina libera in partenza da Baronissi, sono circa 31 chilometri. Tempo di attesa per il soccorso circa un’ora.
L’odissea pressapochista
L’equipaggio dell’ambulanza non ha medico a bordo. Il paziente deve anche “subire” la lotteria del “posto libero”, ovvero dove essere ricoverato, visto che la vicina Sarno ha da poco chiuso i battenti dell’ortopedia e Nocera Inferiore è satura. Se la fortuna assiste il malcapitato potrebbe essere ricoverato nel raggio di cinquanta chilometri, se no trovare posto anche fuori regione.
La sanità in Campania
Questa, in sintesi, è la sanità in Campania: per il 118 un discutibile sistema d’intervento che non tiene conto delle necessità del territorio e ospedali oramai ridotti a “cliniche”. C’è tanto da lavorare per rendere efficiente il sistema sanitario regionale che risulta anche tra i più onerosi in Italia ma anche in Europa. Una volta dimesso il paziente dovrà quasi, sicuramente, provvedere a proprie spese alle terapie e alla riabilitazione.
Budget limitati
I budget resi disponibili dal sistema sanitario regionale sono limitati e vengono esauriti mensilmente già nella prima settimana di disponibilità, poi tutto diventa sanità privata: dalle analisi alla complessiva diagnostica strumentale e i prezzi delle prestazioni non sono accessibili a tutti. C’è rassegnazione.
Luciano Verdoliva