Il sito che non smette mai di stupire
Nella stanza da letto da poco portata alla luce, vale a dire scavata, nella Domus del Larario del Parco Archeologico di Pompei oltre alla ricostruzione dei calchi del mobilio con tecnica che prevede il versamento di gesso liquido nei vuoti, sono stati osservati uno per uno gli angoli arredati della stanza.
I particolari dell’ambiente venuto alla luce
Tra questi, un tavolino circolare a tre piedi con sopra ancora una coppa in ceramica contenente due ampolline in vetro, un piattino in terra sigillata (ceramica romana aretina, assai diffusa nell’antichità, caratterizzata da una vernice rossa brillante) e un altro piattino in vetro. Ai piedi del tavolino, un’ampolla in vetro, brocchette ed anforette che testimoniano l’uso continuo di quegli spazi domestici.
Foto estemporanea del momento della fuga
Il mobilio e le forme ceramiche sono stati trovati nella posizione in cui dovevano essere nel momento della fuga, restituendoci una fotografia estemporanea di quell’istante fatale per tutti i pompeiani.