Canale San Tommaso, il piccolo rigagnolo che raccoglie le acque del comune di Angri diventa anche quest’estate un fiume di melma, esondato dalla fogna da oltre dieci giorni. E’ un’altra triste cartolina di inquinamento quella che arriva da località Palmentelle e non solo, con il canale che come da tradizione non perde portata durante i mesi più caldi, con l’acqua che viene sostituita da fanghi e melma di origine soprattutto conserviera. Un cambio di fluidi che impatta notevolmente sullo stile di vita dei residenti della città, che più volte sui social hanno denunciato lo stato di invivibilità dell’area, tra allagamenti melmosi e maleodori. La situazione critica, che arriva fino a contrada Cappelle a Scafati, è arrivata addirittura a rovinare diversi orti circostanti, con le piante bruciate dal veleno marrone. La questione è rimbalzata ovviamente dalle denunce social a quelle politiche, con il consigliere comunale di opposizione Domenico D’Auria della coalizione “Progettiamo per Angri” che ha subito rilevato la situazione al primo cittadino angrese Cosimo Ferraioli e ai relativi uffici tecnici, senza però che ne sia conseguita una vera risposta da parte dell’amministrazione. “Sono assolutamente indignato dall’atteggiamento avuto dal sindaco Ferraioli e dall’assessore all’ambiente Maria D’Aniello, con la delega specifica in mano allo stesso gruppo politico da 5 anni senza che nulla sia cambiato” è l’attacco di D’Auria “Sono dieci giorni che denuncio una fogna a cielo aperto che esonda, c’è stato un rimbalzo assurdo tra comune, Gori e Consorzio di Bonifica rispetto le responsabilità degli interventi. Ma oltre un sopralluogo della Polizia Locale, nessuno ha fatto nulla. Se entro le prossime ore non avremo risposte concrete, sono pronto a denunciare il fatto alla Procura della Repubblica”.
Angri. Il ping pong istituzionale su Canale San Tommaso produce altri allagamenti
Nessuna soluzione ai problemi dei cittadini a ridosso del canale, con le istituzioni che rimbalzano responsabilità. La provocazione di D'Auria:" Agite o denuncio in Procura"