Scafati. Pacinotti, la scuola nel degrado. L’appello degli studenti

La struttura, fiore all’occhiello degli istituti tecnici dell’hinterland, versa purtroppo in condizioni strutturali precarie, tali da costringere i ragazzi a fare lezione su due turni.

Bagni divelti, aule senza porte, presenza di animali nei corridoi: “Non riusciamo a studiare in queste condizioni”. Si leva l’appello degli studenti dello storico e prestigioso Iti Antonio Pacinotti. La struttura, da decenni fiore all’occhiello degli istituti tecnici dell’hinterland, versa purtroppo in condizioni strutturali precarie, tali da costringere i ragazzi a fare lezione, due volte a settimane, su due turni. “Il pomeriggio è difficile per tutti andare a scuola, anche per i professori e il personale – spiegano i ragazzi della 2P – Vogliamo diffondere quanto accade per far sì che tutti ne abbiano conoscenza, con la speranza di poter migliorare ed avere una scuola che possa ospitarci senza tante problematiche e poter vivere a pieno il nostro diritto allo studio”. Da tempo il Pacinotti attende il via libera per i lavori di riqualificazione, già finanziati dalla Provincia di Salerno con 5 milioni di euro. Cavilli burocratici prima, il Covid poi, hanno rallentato le procedure, comportando le palesi difficoltà a docenti e studenti. I laboratori sono parzialmente utilizzabili, fuori uso l’aula magna, interdette alcune aule. Una situazione di precarietà che si riversa sulla qualità delle lezioni, con turni di sei ore al mattino e quattro al pomeriggio. Due volte a settimana l’uscita è prevista alle 17. Considerato che gran parte degli studenti arriva da fuori Scafati tramite mezzi pubblici, il rientro a casa può avvenire anche a serata inoltrata. Ne è consapevole la dirigente scolastica Adriana Miro, che data la carenza di spazi idonei, ad inizio settembre è stata costretta a tenere il collegio dei docenti presso gli spazi aperti del Real Polverificio. “Io parlo spesso con i ragazzi ed i genitori, riuscendo il più delle volte a fare comprendere la situazione – spiega la preside – Ieri era programmato uno sciopero che è immediatamente rientrato. I ragazzi più grandi sono stati molto collaborativi e comprensivi. Ho chiesto la stessa collaborazione ai docenti ma, quanto pare, non c’è”. “La scuola ha bisogno di lavori urgentissimi – conferma ancora – La burocrazia allunga i tempi. Entro il 7 ottobre sarà inserito in piattaforma, che si è aperta il 21 settembre, il progetto predisposto per investire i famosi 5 milioni di euro. Poi occorre attendere tutte le autorizzazioni necessarie. Intanto, dialogando con la Provincia e la ditta abbiamo ottenuto che ad ottobre, anticipando loro i soldi necessari: 50/60 mila euro, provvederanno a fare i lavori al fabbricato chiamato padiglione, interdetto da 2 anni”. Considerati i tempi: “a gennaio potremo utilizzare le aule interdette ed eliminare il doppio turno. Un piccolo sacrificio che dobbiamo fare tutti, dal momento che non esistono soluzioni diverse”. Quanto alla manutenzione ordinaria, la ds rassicura: “saranno fatti al più presto”.
Adriano Falanga

Redazione

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