Scafati. Farmacie, offerta per chiudere il contenzioso

Un milione e mezzo di euro a fronte dei 3,5 vantati e materia di contenzioso, sarebbe questa l’offerta che a mezzo rispettivi legali il Cfi intende porre all’ex socio scafatese

Farmacie comunali
Farmacie comunali

Farmacie comunali, il Consorzio tende la mano al Comune di Scafati. Un milione e mezzo di euro a fronte dei 3,5 vantati e materia di contenzioso, sarebbe questa l’offerta che a mezzo rispettivi legali il Cfi intende porre all’ex socio scafatese, quale accordo per azzerare ogni rapporto e chiudere i contenziosi in corso. A chiedere un incontro con il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati è il collega di Capaccio Franco Alfieri, presidente dell’assemblea dei soci del Cfi. Un incontro che però ancora deve consumarsi, ma sono stati i rispettivi legali ad aprire la strada per l’accordo bonario. Una decisione che da un lato andrebbe a portare liquidità nelle casse dell’ente salernitano, dall’altro lato permetterebbe a Palazzo Mayer di ripresentare l’asta pubblica, già andata deserta in prima battuta, per la cessione della farmacia del centro Plaza. Un’attività valutata ben 3,5 milioni di euro, un prezzo ritenuto esorbitante per una struttura in perdita da anni, e soprattutto gravata dal contenzioso tra la proprietà e il gestore di fatto. “Incertezze sui pagamenti dovuti al Consorzio, sui costi delle attrezzature e delle giacenze di magazzino da quantificarsi in seguito a scatola chiusa, personale da assumere, sono fattori che non rendevano tranquillo un investimento ad un costo rilevante – scrivono in una nota Michele Russo, Michele Grimaldi, Michelangelo Ambrunzo – Tutto da rifare con un grosso buco in bilancio. Come abbiamo contestato più volte il bilancio 2022 prevede un incasso di oltre 9 milioni per competenza e di 5 per cassa dalla vendita delle farmacie”. “Si apra un dialogo con gli altri sindaci per trovare una mediazione. Dopodiché si valuti la possibilità di non vendere le farmacie, anzi di valorizzarle facendo un bando per la gestione”, così Nicola Cascone, da sempre contrario alla cessione delle cinque farmacie. “Questa amministrazione, dopo l’uscita dal CFI non ha mai chiarito quale fosse il ruolo del Comune nei confronti delle farmacie, il ruolo del Consorzio nei confronti delle stesse e i rapporti tra il Comune e il Consorzio. Tutto questo ha determinato un ulteriore debito addirittura certificato da una sentenza del Tar”, ricorda Teresa Formisano. Il Tar ha infatti congelato l’apertura delle buste, mai arrivate, a dopo la pronuncia della Camera di Consiglio. Dal Comune però arrivano le rassicurazioni dell’assessore al Bilancio Nunzia Di Lallo: “Il capitolo di entrata finanzia un capitolo di spesa che può essere impegnato solo al momento del reale incasso. Per cui non si genera alcun squilibrio di bilancio”. Ad ogni modo un eventuale accordo tra le parti dovrà passare attraverso il via libera dei consulenti di Palazzo Mayer, e comunque non prima di aver ceduto le farmacie, condizione essenziale per trovare la liquidità necessaria al ristoro del Cfi.