Sono passati 42 anni. Era domenica, l’orologio segnava le 19,34. Fu un sisma devastante che si verificò esattamente il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, con parte della provincia di Foggia entro il confine con le due regioni.
Caratterizzato da una magnitudo di 6.9, X grado della scala Mercalli, con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, secondo le stime più attendibili, 2.914 morti. Molti paesi, anche dell’agro nocerino contarono morti, feriti e sfollati.
A distanza di tanti anni non si spegne il ricordo e non si attenua il dolore per la devastazione che tale evento causò. Cerimonie per la ricorrenza si terranno in molti paesi della Campania.
A Lioni, uno dei paesi maggiormente colpiti dal sisma, presso l’aula consiliare del Comune, si terrà l’incontro sul tema “Da Lioni 1980 al ruolo della Protezione Civile oggi”. A Balvano, altro centro tristemente noto, anch’esso colpito dalla furia del terremoto dove ci furono, per il crollo di una chiesa, 77 morti di cui 65 erano bambini e ragazzi, e per i quali non ci fu scampo, nel piazzale antistante la palestra comunale, i volontari dell’Associazione Protezione Civile locale scenderanno in piazza per diffondere alcune nozioni per ridurre il rischio terremoto.
Ad Avellino il programma prevede in mattinata una Santa Messa presso la Cattedrale e a seguire in Piazza 23 Novembre 1980, la deposizione di una corona di fiori.
Interessante l’iniziativa che si svolgerà a Grottaminarda, dove la Sezione Irpinia dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, aprirà al pubblico le sue porte in occasione dell’anniversario del terremoto. L’evento, rivolto alla cittadinanza e agli studenti delle scuole primarie e secondarie, ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei visitatori sul rischio sismico e sulle buone pratiche utili a ridurlo.
Per molti che hanno vissuto quei secondi interminabili di vero terrore , quel tremendo terremoto, evoca momenti che hanno mutato inesorabilmente il destino di interi territori, individui e collettività. Un punto di svolta per via del quale il corso del tempo si è diviso inesorabilmente in un prima e in un dopo. Dopo quello nulla è stato più come prima.
Aldo Severino